Quando la storia bussa alla porta è insensato che la discussione pubblica nazionale resti centrata su aspetti condominiali e minori.
Al Cairo si celebra un Vertice di pace, dove sono assenti tutti quelli che contano, Israele e Hamas, gli Usa e la Russia e la Cina.
Biden, ha incontrato in Israele il premier Benjamin Netanyahu, ma non ha visto, come progettava, gli interlocutori arabi.
Decimo giorno della guerra tra Israele e Hamas, che ha già fatto almeno 2750 vittime a Gaza. È disastro umanitario.
Anche la Polonia, dopo la Spagna, sceglie l’Europa e relega all’opposizione i sovranisti che la governavano da otto anni. Il partito conservatore al potere, ‘Diritto e Giustizia’ (Pis), nazionalista e populista, di Jaroslaw Kaczynski non raggiunge la maggioranza in Parlamento pur arrivando primo nei conteggi.
L’azione messa in campo da Hamas ha un precedente, il cui anniversario cade oggi: nel 1943 ebbe luogo il rastrellamento al Ghetto di Roma.
Israele avverte l’Onu che la popolazione di Gaza Nord deve evacuare entro 24 ore. Hamas invita i palestinesi a restare nelle loro case.
Israele ha proclamato lo stato di guerra contro Hamas che smentisce l’intenzione di negoziare sulla liberazione degli ostaggi.
Usa: lo speaker della Camera è stato sfiduciato. Kevin McCarthy paga il compromesso con i democratici per sventare uno shutdown.
51 assolti e 11 condannati. E ci si domanda se essere felici o rammaricati. Il solito sentimento che si prova di fronte a un’assoluzione.
Usa: è stato sventato il rischio di uno shutdown federale che avrebbe privato di servizi decine di milioni di cittadini.
Esce domani in libreria, per le edizioni Piemme, un mio libro che credo susciterà qualche discussione. Si intitola “E basta con ‘sto fascismo”