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Usa 2024: – 350, la morte di Rosalynn Carter, che ridefinì il ruolo di first lady

20
Novembre 2023
Di Giampiero Gramaglia

Una triste notizia funesta l’inizio della settimana del Ringrazimento negli Stati Uniti: il decesso, all’età di 96 anni, di Rosalynn Carter, la moglie di Jimmy Carter, coltivatore di noccioline, governatore della Georgia, presidente dal 1977 al 1981, dopo avere sconfitto nelle elezioni 1976 Gerald Ford ed avere cacciato dalla Casa Bianca i fantasmi del Watergate. Nel 1980, Carter fu poi battuto da Ronald Reagan e dagli incubi della rivoluzione iraniana e della presa di ostaggi all’Ambasciata degli Usa a Teheran.

I media americani testimoniano che tutta l’Unione piange la scomparsa di Rosalynn, che “contribuì – scrive il Washington Post – a ridefinire il ruolo della fist lady”. L’Ap la definisce “una first lady che parlava chiaro, la principale consigliera del presidente Carter e l’ispiratrice dei loro successivi 40 anni di impegno umanitario”. Fino a poco tempo fa, fino ai loro novant’anni, non era raro vederli vestiti da carpentieri impegnati a costruire case per i meno fortunati nel loro Stato.

Il New York Times le riconosce il merito d’avere contributo a proiettare Jimmy dalla rurale Goergia alla Casa Bianca: “In quasi 80 anni insieme – 77 gli anni di matrimonio, ndr -, i Carter hanno forgiato il più stretto dei legami, sviluppando una simbiosi personale e professionale notevole anche per la condivisa longevità”.

Il Washington Post precisa il concetto di ridefinizione “del ruolo di first lady”: “Nella presidenza del marito – scrive -, Rosalynn coltivò una posizione senza precedenti. I modi discreti, tipici della gente del Sud, facevano velo a una natura ambiziosa e determinata… Non si accontentò di un ruolo cerimoniale: partecipava alle riunioni di gabinetto, lo consigliava sulle scelte politiche e si batté con coraggio per la cura della salute mentale”.

La notizia della morte non è giunta inattesa: l’età e le condizioni di salute, aggravatesi giorni fa, la rendevano imminente. Da venerdì scorso, Rosalynn era sottoposta a cure palliative nella loro casa, di Plains, in Georgia, dove anche il marito, 99 anni, subisce una terapia analoga. L’annuncio era stato dato dal Carter Center, che precisava che Jimmy e Rosalynn continuavano a passare del tempo “insieme e con la loro famiglia”. Jimmy Carter, premio Nobel per la Pace nel 2002, è il più longevo presidente nella storia degli Stati Uniti.

“Rosalynn è stata mia partner in qualsiasi cosa ho fatto. E’ stata mia guida e mio incoraggiamento quando ne ho avuto bisogno. Fino a quando è stata al mondo, sapevo che c’era qualcuno che mi amava e mi sosteneva”, ha detto l’ex presidente in una dichiarazione pubblica. Quando era ancora alla Casa Bianca, definì Rosalynn “la mia migliore amica, la mia perfetta estensione, probabilmente la persona più influente nella mia vita”.

Sull’ANSA, Serena Di Ronza aggiunge qualche elemento biografico: “A differenza delle first ladies che l’avevano preceduta, Rosalynn partecipava alle riunioni di gabinetto del marito e si esprimeva su temi controversi. La sua influenza era talmente forte che alcuni alla Casa Bianca la chiamavano la ‘co-presidente’: “Sono più politica di mio marito”, ripeteva spesso.

Un suo viaggio in America Latina, appena quattro mesi dopo l’elezione del marito, fece notizia: sette Paesi in 13 giorni, per spiegare la politica estera Usa, con particolare attenzione ai diritti umani ma anche al traffico di droga.

La volontà di ferro contrastava con l’essere timida, in un mix che indusse i reporter a chiamarla ‘Steel Magnolia’. Oltre che per la causa della salute mentale, Rosalynn si batteva per gli anziani e quando i media non coprivano i suoi sforzi e le sue iniziative li criticava dicendo che volevano occuparsi solo “di temi sexy”. Dopo la sconfitta di Carter nel 1980, Rosalynn tornò senza entusiasmo a Plains, la piccola città dove la coppia era nata, si era sposata e aveva trascorso la maggior parte della vita. L’addio a Washington non le impedì di continuare a battersi per le sue cause: con il marito fondò il Carter Center e scrisse “Helping Yourself Help Others” sulle difficoltà di prendersi cura degli anziani o di parenti in crisi.