Di Gianni Pittella | 04 Gennaio 2023
Serve più programmazione per affrontare le emergenze
Abbiamo sostituito la cultura della programmazione con quella dell’emergenza e della memoria corta. Nel 2023 bisogna guardare lontano.
Abbiamo sostituito la cultura della programmazione con quella dell’emergenza e della memoria corta. Nel 2023 bisogna guardare lontano.
Politica e società civile nel 2023 potrebbero non essere contrapposte. L’obiettivo? uscire dal tunnel della negatività e dello sconfittismo.
Da Giorgia Meloni fino a Calenda, Draghi e Berlusconi, i buoni propositi della politica per il nuovo anno.
Noi lo abbiamo studiato da vicino come fenomeno politico. Ripercorriamo analiticamente un anno che per il Pd è stato drammatico.
Che 2023 hanno davanti maggioranza e opposizione. La sfida è il rilancio dell’Italia. Qualche consiglio non richiesto.
Sulla manovra appena approvata si incardina la speranza della ripresa economica. Il summit di Washington lavora a una speranza di pace.
Il Pd cerca di fermare il suo cupio dissolvi. Confronto tra i candidati al Nazareno a colpi di fioretti, ma i veri nodi restano insoluti.
È suonata la campanella del primo round del confronto che porterà a scegliere il nuovo segretario del Partito Democratico.
Le primarie non spengono l’attenzione su un partito in una fase difficile. Fratelli D’Italia sempre in testa.
Il Cdm ha approvato il decreto sulla gestione dei servizi pubblici locali. Gli ammortamenti verranno tutelati ma il mercato sarà ampliato.
Qatargate, il tentativo che comincia ad affiorare di scaricare la colpa dei fatti non ad attività corruttive ma ad un’azione di lobbying.
Quelli che erano i “sergenti” della generazione Atreju ora sono i “generali” del primo partito di governo. La grande sfida della Meloni.