Di Daniele Capezzone | 08 Settembre 2025
Quello che manca a Elly
Alle regionali il centrosinistra è compatto, annuncia Schlein. Se tutti gli avversari si mettono insieme, batterli è tutt’altro che scontato.
Giornalista, già segretario dei Radicali italiani e, successivamente, parlamentare del PdL, di cui è stato anche portavoce. È considerato uno dei più influenti pensatori e opinionisti dell'area liberal-conservatrice italiana. Autore di numerose pubblicazioni, è stato per anni una firma di punta del quotidiano La Verità. Oggi è direttore editoriale di Libero.
Alle regionali il centrosinistra è compatto, annuncia Schlein. Se tutti gli avversari si mettono insieme, batterli è tutt’altro che scontato.
Schlein vuole Schlein, ma è l’unica a pensarla così. Dentro e fuori i confini del Pd, a parte le guardie rosse della segretaria, non si trova nessuno che la ritenga competitiva con Meloni.
Il dibattito politico italiano appare spesso ridotto a etichette di “buoni” e “cattivi”: il linguaggio della sinistra e sui suoi effetti.
Nessuno sa cosa accadrà. Sarebbe serio illustrare queste ed altre ipotesi, delineare scenari, ragionare laicamente su ogni esito possibile.
Tutti sappiamo cosa sia la forza di gravità: è la forza – appunto – che spinge inesorabilmente cose e corpi verso il basso. Ecco, da oltre trent’anni in Italia assistiamo all’attivarsi (scientifico e privo di eccezioni) di una sorta di “forza di gravità giudiziaria”, in virtù della quale, specie all’approssimarsi di un ciclo elettorale, le inchieste aumentano di numero e accelerano nella loro intensità.
Certo che Trump è ruvido e urticante. E non è affatto detto che abbia sempre ragione, peraltro. Si potrebbe dire che il presidente Usa è uno straordinario acceleratore, anzi un moltiplicatore: quando ha torto, sbaglia in modo spettacolare; ma, allo stesso modo, quando invece ha ragione, azzecca in maniera millimetrica.
Presi neanche dal “giorno per giorno”, ma dal “minuto per minuto”, seguiamo le vicende di Milano ma perdiamo di vista le puntate precedenti.
Da queste parti i dazi non ci piacciono. Ciò detto, ora occorre trattare senza stupide prove di forza. L’Ue è più debole.
È estate, fa caldo, e – puntuale – arriva il dibattito sullo ius scholae, con annesso tentativo di trappolone politico da parte del Pd e dei giornali d’area dem (cioè quasi tutti).
No, non fermatevi all’oggetto apparente della contesa dei giudici, e cioè il tema dello ius soli. Prescindete, anzi, dalla vostra opinione.
Chiunque abbia cuore e testa al posto giusto non può certamente vivere con leggerezza questo tempo. Nessuno sa cosa accadrà nei prossimi giorni, meno che mai nelle prossime settimane e mesi.
L’attacco americano deciso da Donald Trump contro gli impianti nucleari iraniani è un evento enorme. Può auspicabilmente segnare la fine del regime teocratico di Khamenei, e certamente lo disarma dello strumento di offesa più pericoloso che stava preparando. Ma può anche dar vita ad ulteriore instabilità nell’area. Gli ayatollah in ginocchio potrebbero tentare azioni disperate nella regione.
Ecco, pagato il nostro omaggio politicamente corretto all’elogio del pluralismo, resta un auspicio. Comunque la si pensi sulla delicatissima situazione in Medio Oriente, sarebbe auspicabile che ci si risparmiasse il “forza Ayatollah”.