Di Daniele Capezzone | 21 Agosto 2023
La posizione che manca sul caso Vannacci
Sul caso Vannacci si è detto di tutto, tranne una cosa: che il free speech è un diritto liberale, difeso da chi ha a cuore la libertà di parola.
Giornalista, già segretario dei Radicali italiani e, successivamente, parlamentare del PdL, di cui è stato anche portavoce. È considerato uno dei più influenti pensatori e opinionisti dell'area liberal-conservatrice italiana. Autore di numerose pubblicazioni, è stato per anni una firma di punta del quotidiano La Verità. Oggi è direttore editoriale di Libero.
Sul caso Vannacci si è detto di tutto, tranne una cosa: che il free speech è un diritto liberale, difeso da chi ha a cuore la libertà di parola.
La differenza tra i liberali e gli altri in fondo è tutta qui. Life is larger than politics: la vita è più grande della politica.
La vicenda Crosetto ci insegna che dovremmo contrastare i due mali dell’uso politico della giustizia e della pesca a strascico a scopo di attacco mediatico-giudiziario, ripristinando un rapporto sano tra politica e giustizia.
La narrazione delle opposizione di un’”Italia isolata”, dei “sovranisti cattivi”, sembra non reggere contro la realtà dei successi in politica internazionale ed europea.
Crosetto e Tajani sottovalutati nei giorni dei successi e messi nel mirino quando invece le cose non vanno per il verso giusto.
Giorgia Meloni deve, da un lato, tutelare Nordio dai suoi odiatori, mentre dall’altro deve convincere il Guardasigilli a un minimo di continenza verbale che deve però accompagnarsi a un massimo di produzione normativa riformatrice.
Collegare l’offensiva giudiziaria in corso contro la maggioranza alla riforma della giustizia incardinata da Nordio? È bene ricordare che Csm e Anm non sono una “terza Camera”.
Nonostante il baccano mediatico la Meloni ha vinto le elezioni e, dopo il voto, continua a salire nei sondaggi.
L’opposizione “ufficiale” non esiste, ma questo stato di cose non deve indurre la maggioranza a farsi una sorta di auto-opposizione.
La riforma della giustizia, tra il pacchetto presentato dal ministro Nordio e le anime più giustizialiste delle opposizioni a sinistra: tutti i nodi
Elly Schlein dovrebbe abituarsi alle durezze della politica per poter assicurare al paese un’opposizione dotata di proposte comprensibili.
Preoccupa la deriva mediatica irrazionale in cui si accredita la tesi di una Meloni incamminata verso le orme di Orban.