Di Giampiero Gramaglia | 27 Ottobre 2025
Dazi: Usa e Cina verso una tregua armata, se Trump e Xi la concordano
Nella guerra dei dazi, scatenata unilateralmente da Washington, Usa e Cina paiono avviarsi verso una ‘tregua armata’.
Giampiero Gramaglia inizia l’attività giornalistica a La Provincia Pavese nel 1972. Dal 1976 al ’79 è alla Gazzetta del Popolo di Torino, per cui nel 1979 apre l’ufficio di corrispondenza a Bruxelles. Nel 1980 passa all’Ufficio dell’Ansa di Bruxelles di cui diventa responsabile nel 1984. Segue Cee e Nato per dieci anni. Nel 1989 è a Roma come caporedattore Esteri e, dal ‘90, caporedattore centrale Esteri. Dal 1997 è vicedirettore dell’Ansa, con delega all’informazione da e per l’estero e allo sport. Nel 1999 va a guidare l’ufficio Ansa di Parigi e nel 2000 diviene responsabile del Nord America, con sede a Washington. Dal dicembre 2006 al giugno 2009 è direttore dell’Ansa. Successivamente, dirige l’Agence Europe a Bruxelles e poi l’edizione italiana di Euractiv, è vice-direttore de La Presse, dirige AffarInternazionali.it, è segretario generale dello European Press Center e presidente di Infocivica. È consigliere scientifico dell’Istituto Affari Internazionali, lo IAI; collabora con regolarità a media tradizionali e online (Il Fatto Quotidiano, periodici, radio, tv, etc). È membro del consiglio direttivo del Comitato relazioni esterne.
Nella guerra dei dazi, scatenata unilateralmente da Washington, Usa e Cina paiono avviarsi verso una ‘tregua armata’.
Donald Trump con un post su Truth, annuncia l’interruzione “immediata” dei negoziati sui dazi con il Canada e al contempo dà il via libera ai negoziati commerciali con la Cina.
Irritato con Vladimir Putin, Donald Trump mette sanzioni alla Russia per la prima volta da quando è tornato alla Casa Bianca.
La confusione è grande sotto il cielo della pace, che in Medio Oriente conserva a stento i colori d’una tregua e in Ucraina mantiene quelli della guerra.
Tregua in altalena e appesa a un filo nella Striscia di Gaza, mentre, sul fronte ucraino, riaffiorano tensioni tra Washington e Kiev che parevano sopite.
Il terzo incontro lì con il presidente Usa Donald Trump è “cordiale”, un sollievo rispetto al primo, ma è inconcludente.
Il presidente Usa Donald Trump incontrerà il presidente risso Vladimir Putin a Budapest, non si sa
quando, per discutere della fine della guerra in Ucraina.
Israele denuncia lentezze nella restituzione delle salme degli ostaggi deceduti in cattività e Hamas torna a denunciare decine di vittime nella Striscia
Per Donald Trump, è l’ “alba di un nuovo Medio Oriente”. Nell’introdurlo, il premier israeliano Benjamin Netanyahu lo aveva esaltato come “il migliore amico che lo Stato d’Israele abbia mai avuto alla Casa Bianca”.
È davvero successo: tutti i 20 ostaggi ancora in vita, catturati in Israele il 7 ottobre 2023, sono liberi e sono già giunti in Israele, dove hanno ritrovato le loro famiglie.
Il sì all’accordo del governo del premier Benjamin Netanyahu nonostante l’opposizione delle componenti ultra-religiose della maggioranza di centro-destra.
C’è un’intesa tra Israele e Hamas per la liberazione di tutti gli ostaggi ancora nella Striscia e la scarcerazione di detenuti palestinesi.