Di Giampiero Gramaglia | 04 Aprile 2025
Dazi, il giorno dopo: tonfo delle Borse, prezzi in salita
Il ‘dopo dazi’ tiene banco sui media negli Stati Uniti e in tutto il Mondo: per ora, nessuna liberazione.
Giampiero Gramaglia inizia l’attività giornalistica a La Provincia Pavese nel 1972. Dal 1976 al ’79 è alla Gazzetta del Popolo di Torino, per cui nel 1979 apre l’ufficio di corrispondenza a Bruxelles. Nel 1980 passa all’Ufficio dell’Ansa di Bruxelles di cui diventa responsabile nel 1984. Segue Cee e Nato per dieci anni. Nel 1989 è a Roma come caporedattore Esteri e, dal ‘90, caporedattore centrale Esteri. Dal 1997 è vicedirettore dell’Ansa, con delega all’informazione da e per l’estero e allo sport. Nel 1999 va a guidare l’ufficio Ansa di Parigi e nel 2000 diviene responsabile del Nord America, con sede a Washington. Dal dicembre 2006 al giugno 2009 è direttore dell’Ansa. Successivamente, dirige l’Agence Europe a Bruxelles e poi l’edizione italiana di Euractiv, è vice-direttore de La Presse, dirige AffarInternazionali.it, è segretario generale dello European Press Center e presidente di Infocivica. È consigliere scientifico dell’Istituto Affari Internazionali, lo IAI; collabora con regolarità a media tradizionali e online (Il Fatto Quotidiano, periodici, radio, tv, etc). È membro del consiglio direttivo del Comitato relazioni esterne.
Il ‘dopo dazi’ tiene banco sui media negli Stati Uniti e in tutto il Mondo: per ora, nessuna liberazione.
La guerra dei dazi planetaria è cominciata: a dichiararla, è stato Donald Trump. Cina, Ue e gli altri partner commerciali degli Usa si apprestano a rispondere “colpo su colpo”.
Quella di oggi, è una giornata tutta vissuta nell’attesa dell’annuncio che Donald Trump farà alle 16.00, ora di Washington, le 22 in Italia, sui dazi che ha deciso di imporre.
La pessima performance della Borsa di New York caratterizza la transizione tra marzo e aprile, segnata dall’incertezza sui dazi che dovrebbero scattare domani, 2 aprile.
I negoziati per la tregua in Ucraina, ma anche un primo aprile elettorale e, mercoledì, la ‘giornata della liberazione’, con una pioggia di dazi.
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