Il piano di pace di Trump impone a Kiev una scelta drammatica: accettare concessioni alla Russia o perdere il sostegno degli Stati Uniti. Zelensky parla di “momento difficile”.
Il piano di pace per l’Ucraina del presidente Donald Trump, in 28 punti, negoziato direttamente con i russi “alle spalle – scrive Le Monde – di ucraini ed europei”, pare quasi scritto da Putin.
Meloni e Plenković rilanciano la collaborazione Italia-Croazia su economia, energia, sicurezza e allargamento UE.
La visita di Mohammed bin Salman a Washington punta a rafforzare le relazioni USA-Arabia Saudita e chiudere accordi strategici su difesa, energia e tecnologie.
Nella guerra tra Israele e Hamas nella Striscia di Gaza, per la prima volta le Nazioni Unite dicono una parola importante, che potrebbe anche risultare decisiva.
Segnali che preoccupano in Medioriente e in Ucraina, dove le forze russe intensificano gli attacchi. Processi di pace in difficoltà.
Morto Dick Cheney, vicepresidente Usa nell’amministrazione Bush, uno dei principali artefici della politica estera anti-terrorismo.
Le elezioni in Olanda. Il “game of chicken” è il gioco in cui due auto si lanciano una contro l’altra: vince chi costringe l’altro a sterzare.
Menato per il naso da Netanyahu a Gaza e da Putin in Ucraina, Trump prova a guadagnarsi il Nobel per la Pace cui tanto tiene minacciando guerra a destra, la Nigeria, e a manca, il Venezuela.
L’attesissimo incontro in Corea del Sud tra il presidente Usa e quello cinese Xi Jinping ha concluso la missione asiatica di Trump.
Nella guerra dei dazi, scatenata unilateralmente da Washington, Usa e Cina paiono avviarsi verso una ‘tregua armata’.
La confusione è grande sotto il cielo della pace, che in Medio Oriente conserva a stento i colori d’una tregua e in Ucraina mantiene quelli della guerra.