Di Giampiero Gramaglia | 27 Maggio 2025
Trump, Memorial Day nel segno delle guerre
Tutti i fronti di conflitto del Trump 2: l’Ucraina e il Medio Oriente, i dazi e le università, i giudici e i migranti.
Giampiero Gramaglia inizia l’attività giornalistica a La Provincia Pavese nel 1972. Dal 1976 al ’79 è alla Gazzetta del Popolo di Torino, per cui nel 1979 apre l’ufficio di corrispondenza a Bruxelles. Nel 1980 passa all’Ufficio dell’Ansa di Bruxelles di cui diventa responsabile nel 1984. Segue Cee e Nato per dieci anni. Nel 1989 è a Roma come caporedattore Esteri e, dal ‘90, caporedattore centrale Esteri. Dal 1997 è vicedirettore dell’Ansa, con delega all’informazione da e per l’estero e allo sport. Nel 1999 va a guidare l’ufficio Ansa di Parigi e nel 2000 diviene responsabile del Nord America, con sede a Washington. Dal dicembre 2006 al giugno 2009 è direttore dell’Ansa. Successivamente, dirige l’Agence Europe a Bruxelles e poi l’edizione italiana di Euractiv, è vice-direttore de La Presse, dirige AffarInternazionali.it, è segretario generale dello European Press Center e presidente di Infocivica. È consigliere scientifico dell’Istituto Affari Internazionali, lo IAI; collabora con regolarità a media tradizionali e online (Il Fatto Quotidiano, periodici, radio, tv, etc). È membro del consiglio direttivo del Comitato relazioni esterne.
Tutti i fronti di conflitto del Trump 2: l’Ucraina e il Medio Oriente, i dazi e le università, i giudici e i migranti.
Dopo una telefonata, domenica, con Ursula von der Leyen, il presidente Usa fa sapere che i dazi del 50% sull’import degli Usa dall’Ue slittano al 9 luglio per lasciare più tempo alle trattative.
La nuova impennata dei toni da parte di Trump verso l’Europa fa crollare le borse di tutto il mondo provando caos nella finanza, e non solo
Ramaphosa è stato meno conflittuale di Zelensky: ha spiegato con calma che la violenza è un problema grave nel suo Paese, ma che ne sono vittime sia neri che bianchi
L’uomo, di origini ispaniche, è stato visto camminare nei pressi del Museo e poi estrarre un’arma e fare fuoco, da distanza ravvicinata, contro le sue vittime.
Guerra in Ucraina e Gaza: Putin resiste a Trump, Israele sotto accusa in Europa. Cresce l’allarme umanitario e diplomatico.
Trump e Putin parlano al telefono per oltre due ore tenendo vive le speranze, ma la pace è ancora lontana. Israele non molla Gaza.
Il presidente Usa Donald Trump avrà, nelle prossime ore, contatti telefonici con i presidenti russo Vladimir Putin e ucraino Volodymyr Zelensky, per sbloccare lo stallo creatosi la scorsa settimana.
Trump rientra senza progressi su Ucraina e Gaza. Scambio di prigionieri a Istanbul, ma nessuna tregua. Papa e UE chiedono pace duratura.
Da Vertice della speranza a Vertice degli assenti: l’incontro di Istanbul tra Ucraina e Russia alla fine si trasforma in un Vertice fantasma, ci sono delegazioni di medio/basso livello, non ci sono i leader.
Si muovono, in un colpo solo, tutti i fronti di conflitto internazionale: dall’Ucraina al Medio Oriente fino al conflitto tra India e Pakistan. E poi c’è la guerra dei dazi.
Nei negoziati commerciali a Ginevra nel fine settimana, Stati Uniti e Cina hanno trovato un’intesa sui dazi e hanno concordato un ‘meccanismo di consultazione’ sul commercio.