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Usa 2024: – 188, processo a Trump, depone il banchiere dei soldi in nero

30
Aprile 2024
Di Giampiero Gramaglia

Riprende con la testimonianza di un banchiere che ha avuto un ruolo fondamentale nel pagamento in nero alla pornostar Stormy Daniels il processo a New York a Donald Trump. Gary Farro, amministratore delegato senior dell’ormai defunta First Republic Bank di New York, ha già parlato alla giuria del conto aperto nell’ottobre 2016 a nome dell’ex avvocato e faccendiere del magnate, Michael Cohen.

Agli inquirenti, l’ex avvocato, ormai radiato dall’albo, e che deve ancora essere chiamato alla barra dei testimoni, ha raccontato di aver utilizzato quel conto per fare il pagamento da 130.000 dollari all’attrice hard, due settimane prima delle elezioni 2016.

Contro Trump, i democratici puntano molto sul tema dell’aborto, accusando l’ex presidente di volere  “riportare l’America al 1800”. Lo ha detto la vice-presidente Kamala Harris, parlando a Los Angeles e a Tucson in Arizona a eventi elettorali: “Un secondo mandato di Trump sarebbe più divieti, più sofferenza e meno libertà … Fondamentalmente, vuole riportare l’America al 1800”. Harris faceva riferimento a una sentenza della Corte Suprema dell’Arizona, che ha avallato la validità d’una legge del 1864 che praticamente vieta l’aborto.

Ma, nonostante il processo e l’aborto, Trump è ancora davanti al presidente democratico Joe Biden, nei sondaggi più recenti. Il che stupisce anche la Cnn, che ha commissionato l’ultimo rilevamento e che s’interroga “sui buoni vecchi giorni” rimpianti dagli americani in cui Trump era presidente, quando “ci sono state due procedure di impeachment, quando la Casa Bianca era un circo i cui funzionari venivano licenziati con un tweet, quando il presidente era in ginocchio all’estero davanti a un ex agente del Kgb al potere al Cremlino e ‘testava’ i limiti della Costituzione in patria, quando il presidente consigliava di curare il Covid iniettandosi la candeggina e, quando perse le elezioni, provò a distruggere la democrazia pur di restare al potere”.

E’ difficile capire come il 55% degli intervistati giudichino la presidenza Trump un successo, mentre il 61% giudicano un fallimento quella di Biden, con l’economia in crescita (come i salari) e la disoccupazione su livelli molto bassi.

Forse, però, non basta a spiegare tutto ciò, come tenta di fare la Cnn, la sindrome del presidente in carica, cui tutti danno la colpa di tutto quel che avviene, dall’inflazione alle guerre all’immigrazione. Nel dopoguerra, i presidenti in carica hanno perso solo tre volte e sette volte sono stati rieletti, anche quando erano Richard Nixon e George W. Bush, cioè non proprio figure modello.

Ma le conclusioni della Cnn mi paiono corrette: “Biden ha sei mesi per mettere a posto le cose. Se Usa 2024 diventa un referendum sul suo operato, è in difficoltà perché il suo tasso si approvazione è debole. Se riesce, invece, come già nel 2020, a farne un referendum su Trump, allora può ancora vincere”.

Usa 2024: Aaron Sorkin prepara un film sul 6 gennaio 2021
ANSA – Aaron Sorkin, lo sceneggiatore di West Wing e di altre serie di grosso successo, sta lavorando a un film sull’assalto al Congresso il 6 gennaio 2021 e sulla disinformazione ad esso connessa su Facebook.

“La colpa del 6 gennaio è di Facebook”, dice Sorkin nel podcast con cui annuncia il suo progetto. Secondo lui, la campagna di disinformazione condotta sui social networks contribuì a radicalizzare gli insorti, aizzati dall’allora presidente Donald Trump. Migliaia di facinorosi invasero il Congresso per indurre deputati e senatori, in sessione plenaria, a rovesciare l’esito delle elezioni.

Il titolo del film non è stato ancora rivelato. Grazie alla serie The Social Network, Sorjin vinse l’Oscar per la miglior sceneggiatura non originale. Il film, un adattamento del libro di Ben Mezrich, ‘Miliardari per caso – L’invenzione di Facebook: una storia di soldi, sesso, genio e tradimento’, ha anche vinto quattro Golden Globe e ha ottenuto otto candidature agli Oscar 2011, vincendone tre.