Politica

“Vado a fare le Commissioni”. Il Parlamento torna al completo. La struttura è pronta

10
Novembre 2022
Di Pietro Cristoferi

“Esco a fare le Commissioni” e poi non è più tornato… Non è il caso del Parlamento nella nostra consueta cronaca politica che dopo la formazione del Governo, del Sottogoverno e degli staff si è trovata ad affrontare il rebus dei Presidenti delle Commissioni permanenti: tanti sono i nomi che sono appunto tornati e lunga è la lista della spesa e delle cose da fare per questa XIX° legislatura.

Le Commissioni costituiscono l’organo di lavoro principale all’interno del nostro sistema bicamerale. Sono suddivise per materia: 14 alla Camera e 10 al Senato in virtù della riforma approvata da Palazzo Madama alla fine della XVIII° legislatura. 

Ricoprire l’incarico di Presidente di una commissione significa avere accesso non solo a risorse economiche e di staff in più per la propria attività, ma anche un importante ruolo di gestione e di indirizzo delle politiche sulla materia della commissione e molti sono i dossier che i parlamentari si troveranno ad affrontare nelle prossime settimane, a partire quasi da subito dalla Legge di Bilancio dove i tempi sono molto stretti.

Le più ambite sono ovviamente la Commissione Bilancio e la Commissione Finanze proprio da queste passano la Legge di Bilancio, le norme sulla fiscalità generale e tutta la gestione delle risorse finanziarie (quasi l’80% dei provvedimenti legislativi). La presidenza alla Camera qui sarà per la Bilancio di Tommaso Mangialavori di Forza Italia, un nome che era già circolato anche per un possibile incarico nel governo; la Commissione Finanze è andata a Marco Osnato di Fratelli d’Italia, già responsabile attività produttive del partito e già membro della stessa Commissione nella precedente legislatura. A Palazzo Madama la partita di giro per la carica di Presidente delle Commissioni economiche vede andare a Nicola Calandrini (FdI) la Commissione Bilancio mentre a Massimo Garavaglia, già Ministro al Turismo con Draghi ma fuori dalle caselle di questo esecutivo, quella della Finanze. 

Ultimamente hanno cominciato ad essere molto ambite anche le presidenze di molte altre commissioni su alcuni temi sensibili. Si pensi ad esempio alle Commissioni Esteri e Difesa anche a causa delle recenti vicende del conflitto in Ucraina. Al Senato abbiamo la riconferma di Stefania Craxi di Forza Italia già Presidente della Commissione Esteri verso la fine della XVIII legislatura quando il Senato decise di rimuovere il senatore pentastellato Petrocelli da presidente della Commissione. Con la riforma che ha ridotto da 14 a 10 le commissioni, quella guidata dalla Craxi si occuperà oltre che di esteri anche di difesa, temi che saranno molto accesi e presenti nel dibattito politico se pensiamo alla questione dell’invio degli armamenti e del posizionamento dell’Italia in politica estera alla luce dell’evoluzione della guerra in Ucraina. A Montecitorio l’economista e già ministro Giulio Tremonti, ritenuto per alcuni forse troppo divisivo per occupare la presidenza di una delle due commissioni economiche, si è ritagliato un ruolo da Presidente nella Commissione Esteri, forte anche della sua esperienza da Presidente dell’Aspen Institute, il think tank politico, culturale ed economico con una forte connotazione filo atlantista. Alla Difesa troviamo invece in quota Lega l’On. Antonino Minardo. 

Al Sen. Giulio Terzi di Sant’Agata eletto con Fratelli d’Italia, l’esperienza da ministro con il Governo Monti lo ha portato a ottenere la presidenza della Commissione Politiche UE che alla Camera è andata alla Lega con Alessandro Giglio Vigna; per loro nella lista delle cose da fare c’è senz’altro il tema dell’attuazione del PNRR. 

La Cultura alla Camera avrà come Presidente di Commissione Federico Mollicone di Fratelli d’Italia, già responsabile cultura e innovazione del partito che si è sempre occupato di cultura anche nella precedente legislatura il quale ha già dichiarato di voler aggiungere alla denominazione della commissione le parole sport, ricerca e editoria, mentre a Palazzo Madama la commissione sarà presieduta dal Sen. Roberto Marti.

Nessuna casella per i forzisti su un tema per loro particolarmente sentito, quello della Giustizia, difatti il ruolo di Presidente della Commissione che dovrà prossimamente occuparsi di un tema acceso come quello delle modifiche alla Riforma Cartabia, è andato a Lega e Fratelli d’Italia: Giulia Bongiorno a Palazzo Madama e Ciro Maschio a Montecitorio.

Ritorna anche Ugo Cappellacci, esponente politico forzista escluso dal Governo dove sembrava destinato a ricoprire un incarico da sottosegretario, per lui alla Camera vi è l’incarico da Presidente della XIIa Commissione Affari Sociali che si occupa principalmente di sanità e quindi avrà anche il compito di affrontare gli spinosi dossier su Covid e obblighi vaccinali.

Queste sono alcune delle Commissioni ma ci sono all’orizzonte anche importanti temi ambientali ed energetici come quello del caro energia che saranno affrontati dalla Commissione Ambiente presieduta da Mauro Rotelli (FdI) alla Camera e da Claudio Fazzone (FI) al Senato, ma anche dalla Commissione Attività Produttive a Montecitorio con Presidente Alberto Gusmeroli (Lega) e a Palazzo Madama dalla Commissione Industria e Agricoltura del Senato presieduta da Luca De Carlo (FdI).

Ora la macchina parlamentare è completa ma la lista delle cose da fare per le Commissioni è lunga…