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Vinitaly 2023: l’esame di maturità superato a pieni voti con quasi 100mila presenze e sfilata di Ministri

08
Aprile 2023
Di Piero Tatafiore

È stato un po’ l’esame di maturità per il Vinitaly, l’appuntamento principe del vino organizzato da Vearonafiere giunto alla 55’ edizione. Dopo le chiusure per il Covid e la riapertura l’anno scorso, l’edizione 2023 è stata quella della verità. E l’esame è stato superato a pieni voti. 93 mila presenze complessive, di cui 29.600 straniere, una crescita rispetto all’ultima edizione quasi totalmente determinata dagli ingressi di buyer esteri (+20% circa) provenienti da 143 Paesi, che in questa edizione hanno rappresentato un terzo del totale degli operatori accreditati.

Vinitaly and the City, il “fuorisalone” veronese da quest’anno ritornato totalmente nella sfera organizzativa della fiera di Verona, ha inoltre registrato oltre 45 mila degustazioni (+50% sul 2022) da parte dei winelover nel centro storico di Verona. I numeri dunque parlano chiaro, nonostante qualche malumore il costo stellare dei biglietti per i non addetti ai lavori (126 euro) e dei costi proibitivi degli hotel in città, al punto che molti degli espositori sono stati costretti a dormire fuori Verona, a volte molto fuori. Problemi di overbooking per una città che probabilmente ha qualche problema di capienza alberghiera.

L’obiettivo, però, era quello di coinvolgere i buyer esteri e si può dire raggiunto: «L’obiettivo – ha dichiarato il presidente di Veronafiere Federico Bricolo– è quello di costruire con i partner istituzionali una piattaforma promozionale permanente e coordinata in grado di attrarre da un lato gli investimenti dell’incoming sull’Italia, dall’altro sul prodotto italiano all’estero con un radicamento di Veronafiere – dopo Brasile e Cina – negli Stati Uniti, Giappone, Corea del Sud e Far East». Infatti, nella classifica delle provenienze, gli Stati Uniti staccano nettamente la Germania. Terzo rimane il Regno Unito mentre la Cina torna in quarta posizione, scavalcando il Canada.

Ferma restando la crescita generale del mercato europeo, si segnala il grande ritorno degli operatori da tutti i mercati extra-Ue: l’Asia, più che raddoppiata (+116%) trainata dal rientro dei cinesi che superano le 1000 presenze, e il Giappone (+143%). Sul fronte italiano si è registrata un’attenzione fortissima da parte del Governo, col Ministero dell’Agricoltura e della Sicurezza Alimentare e delle Foreste in prima linea.

Mai si era vista una tale sfilata di ministri, dal Primo, il presidente del Consiglio Giorgia Meloni, a quello della Difesa Crosetto a quello degli Esteri Tajani a quello della Cultura Sangiuliano e quello del Made in Italy Urso, fino al “padrone di casa” Lollobrigida. Un segnale forte di attenzione al settore spesso minacciato da contraffazione o italian sounding. Appuntamento all’anno prossimo, dal 14 al 17 aprile, cin cin.

Federico Bricolo, presidente di Veronafiere e Maurizio Danese amministratore delegato di Veronafiere