Esteri

La Finlandia avrà un terminale marino per importare gas liquefatto

26
Maggio 2022
Di Giuliana Mastri

La Finlandia va avanti nel rafforzare la sua posizione euro-atlantica in risposta alla minaccia russa. Entro quest’anno avrà un terminale galleggiante per l’importazione di GLN, il gas liquefatto, grazie a un accordo con un fornitore statunitense. Lo rende noto un comunicato congiunto della Commissione Europea e degli Stati Uniti, che ripercorre la linea della task force comune per l’approvvigionamento energetico e il supporto ai Balcani nel fronteggiare le tensioni sul mercato del gas.

La Finlandia ha subito il taglio del flusso di gas da parte della Russia, sopperendo alla mancanza attraverso Svezia e Norvegia. Polonia e Bulgaria, invece, hanno visto interrompersi le forniture. Dal 2020 la Finlandia è interconnessa all’Estonia tramite il Balticonnector, un progetto sostenuto dalla Commissione Europea. Dal primo maggio, invece, è attiva la linea tra Polonia e Lituania. Europa e Stati Uniti, come annunciato il 25 marzo, dando il via alla task force di sicurezza energetica, continueranno a lavorare per ridurre la dipendenza dalla Russia, elettrificare il riscaldamento e investire su nuove fonti di energia pulita.

Importante considerare come la difficile situazione finlandese sia figlia dell’incaglio diplomatico tra Helsinki e Mosca. La Finlandia ha da poco avanzato richiesta formale di entrata nella NATO, opzione che verrà vagliata nei prossimi vertici europei, incontrando già pareri quasi tutti favorevoli, pur con la netta opposizione della Turchia di Erdogan. Gli equilibri geopolitici e i possibili rischi dell’abbandono della neutralità da parte del Paese nordico sono stati analizzati in questo editoriale del The Watcher Post, anche se, stando alle ultime dichiarazioni, pare che in caso di entrata non verrebbero poste basi militari, al fine di smorzare gli attriti e ridurre i rischi di conflitti armati.

Nelle ultime ore delegazioni turche svedesi e finlandesi si sono incontrate per dirimere la questione. Ma un accordo definitivo non è stato ancora trovato. Il presidente Erdogan aveva chiesto che venisse revocato il sostegno degli scandinavi ai combattenti curdi, ritenuti terroristi, del Pkk e di altre formazioni a lui legate. dei cui crimini il presidente ha sostenuto di avere le prove e che vengono considerati alleati al movimento di Fetullah Gulen, nemico giurato di Erdogan. Su questo c’è stata l’apertura della controparte. Continua il dialogo anche sulla rimozione dell’embargo alla Turchia sull’esportazione di armi. «È inaccettabile che alleati della NATO si impongano sanzioni tra loro», è stato detto dal portavoce Ibrahim Kalin, sottolineando come non sia possibile acconsentire all’adesione di Svezia e Finlandia fin quando le preoccupazioni della Turchia in materia di sicurezza non verranno seriamente affrontate in un determinato lasso di tempo, auspicando la corretta applicazione della procedura di adesione, sulla base del vertice NATO del 1999.