Esteri

Fianco Sud della Nato: Italia in prima linea su Mediterraneo e Medio Oriente

07
Maggio 2024
Di Paolo Bozzacchi

Non soltanto gli onori di casa. L’Italia ambisce al ruolo di leader dei Paesi del fianco Sud della Nato. E sta ospitando (fino a domani) la tre giorni di riunioni del Gruppo speciale Mediterraneo e Medio Oriente (Gsm) dell’Assemblea Parlamentare dell’Alleanza Atlantica. Il punto è che il fianco meridionale della Nato, viste le crisi in atto, merita la più alta attenzione Occidentale.

I dossier sul tavolo di lavoro sono molti: in primis la sicurezza, la delicata situazione del Nord Africa (nel giorno della visita ufficiale della Premier Meloni in Libia), le sfide migratorie comuni, la crisi alimentare, il ruolo dell’Arabia Saudita e dell’Iran nelle dinamiche mediorientali, nonché le influenze di Russia e Cina in Africa e Medio Oriente. L’Africa, appunto. Al centro del Piano Mattei nato italiano col governo Meloni e già con aspirazioni internazionali.

Ai meeting partecipano: il Presidente della Camera, Lorenzo Fontana, i Ministri della Difesa, Guido Crosetto, dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, il Capo delegazione italiana dell’Assemblea Parlamentare Nato, Lorenzo Cesa, il Capo di Stato Maggiore della Difesa, Ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, designato Presidente del Comitato militare della Nato da gennaio 2025.

La centralità dell’Italia per Mediterraneo allargato e Medio Oriente
“In passato, durante la Guerra Fredda, l’area è stata caratterizzata da una certa marginalità nella Nato. Oggi, invece, è diventata centrale alla luce dell’evoluzione degli equilibri geopolitici globali. La Nato ha riconosciuto il Mediterraneo quale regione geostrategica e geopolitica soprattutto su iniziativa italiana, a partire dagli Anni Novanta”. Ha dichiarato Lorenzo Cesa aprendo i lavori. Rilancia Fernando Gutierrez, portavoce del Gsm: “Russia, Cina e Iran pongono una sfida all’ordine internazionale. E il ruolo del Gruppo speciale è quello di un forum di discussione aperta tra i Paesi Nato e Mediterranei, con l’ambizione di ampliare la partnership al Medio Oriente e all’Africa Subsahariana”. Sottolinea l’importanza dell’Italia Marcos Perestrello, vicepresidente dell’Assemblea Parlamentare Nato: “L’Italia contribuisce a tutte le priorità-chiave dell’Alleanza ed è leader nella promozione della collaborazione regionale mediterranea”.

Le dichiarazioni

Ammiraglio Cavo Dragone: “Il quadro attuale di crisi che avvolge l’Europa, da nord a sud, mette a dura prova non solo l’efficacia della nostra deterrenza, ma è una sfida ai valori democratici della Carta Atlantica. Le sfide odierne sono due attività ostili sovrapposte e trasversali: la prima convenzionale con i conflitti in corso in Ucraina e Medio Oriente, la seconda ibrida, subdola ma pervasiva, causata dall’iper-competizione tra grandi potenze, con nuove tecnologie che operano, oltre che nei tre domìni classici, nello spazio, nel cyber, oltre che a livello cognitivo e subacqueo, oltrepassando i confini fisici nel campo di battaglia e invadendo dinamiche della vita quotidiana. Dobbiamo prepararci a nuovi conflitti, fatti di minacce simmetriche e ibride, e per fare ciò sarà necessario non solo un aggiornamento continuo della tecnologia per produrre deterrenza e neutralizzare le minacce prima che avvengano e effettuando un cambio di mentalità, un’azione corale che superi le percezioni diverse all’interno della Nato e rimedi al deficit di attenzione alle sfide del fianco Sud”.

Guido Crosetto, Ministro della Difesa: “Viviamo in tempi nei quali sembra che si voglia tornare alla legge del più forte, nei quali una nazione pensa di poter aggredire un’altra e occuparne i territori. Ci viene chiesto di aumentare la capacità di deterrenza, non per volontà di guerra, ma per allontanare la guerra attraverso la deterrenza. Investire nella difesa significa investire nel futuro, perché abbiamo dimenticato che la difesa è il prerequisito della democrazia. L’attenzione della Nato deve essere rivolta anche a Sud, a quello che succede in Africa, non possiamo accorgerci delle crisi solo quando scoppiano. L’Africa tra 20 anni avrà due miliardi di giovani, senza acqua, ospedali, scuole e lavoro. A cui si aggiungono le minacce del terrorismo e le ingerenze di Paesi come Russia e Cina. Dobbiamo affrontare le problematiche togliendoci la spocchia dell’Occidente superiore a tutti. Se siamo stati sbattuti fuori dall’Africa la colpa è del nostro atteggiamento. Dobbiamo guardare ai nuovi interlocutori con rispetto e aiutarli a crescere, facendo tesoro della nostra storia, delle nostre conquiste di libertà e democrazia”.

Pina Picierno, vice presidente Europarlamento: “Servono relazioni forti e tavoli d’incontro coi partner per un dialogo politico costante. Le regole di ieri non valgono per il mondo di oggi, e sfide complesse richiedono soluzioni innovative che pongano il dialogo multilaterale al centro. La nostra sicurezza è indivisibile e la difesa dello spazio euro-atlantico non puo’ essere solo della Nato. L’Unione europea dovrà essere più coraggiosa, centrata e decisa nell’affrontare la sfida della difesa comune. Non è possibile pensare ad un Europeismo che non sia compimento dell’Atlantismo”.

Lorenzo Fontana, presidente della Camera dei Deputati: “La Nato svolge un ruolo essenziale in questo periodo storico per quanto riguarda gli scenari di crisi globale e altre situazioni, come il terrorismo, i sempre più frequenti attacchi cyber o la disinformazione. Altrettanto importante è il ruolo diplomatico dell’Italia che ha saputo stabilire rapporti proficui anche al di fuori dell’Occidente, avviando una solida cooperazione con i Paesi del mondo Arabo e dell’Africa. La diplomazia parlamentare rappresenta un volano per i rapporti bilaterali e multilaterali. Facilita il dialogo, la reciproca comprensione e la condivisione di valori comuni quali libertà, democrazia e stato di diritto”.

Gilberto Pichetto Fratin, ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica: “Il concetto di sicurezza energetica si rafforza su entrambe le sponde del Mediterraneo. Ma la sicurezza energetica non è solo disponibilità di fonti rinnovabili. Per spingere l’energia pulita abbiamo bisogno di spingere sempre più autonomamente anche per i materiali necessari a quelle che sono le tecnologie verdi. L’Agenzia internazionale per l’energia verde prevede che la domanda globale di terre rare aumenterà fino a sette volte entro il 2040”.

La tre giorni di riunioni in Italia del Gruppo speciale Mediterraneo e Medio Oriente (Gsm) dell’Assemblea Parlamentare dell’Alleanza Atlantica si chiuderà domani a Napoli. In vista del vertice parlamentare dei leader dei Parlamenti alleati e dei Capi delegazione dell’Assemblea Nato, che si terrà a Washington, i prossimi 8 e 9 luglio. Proprio alla vigilia del prossimo vertice Nato.