Di Giampiero Gramaglia | 10 Maggio 2025
Dazi, dopo l’accordo con la Gran Bretagna, i negoziati con la Cina
Iniziano a Ginevra i negoziati Usa e Cina, dopo la firma di un accordo commerciale con la Gran Bretagna sui dazi.
Giampiero Gramaglia inizia l’attività giornalistica a La Provincia Pavese nel 1972. Dal 1976 al ’79 è alla Gazzetta del Popolo di Torino, per cui nel 1979 apre l’ufficio di corrispondenza a Bruxelles. Nel 1980 passa all’Ufficio dell’Ansa di Bruxelles di cui diventa responsabile nel 1984. Segue Cee e Nato per dieci anni. Nel 1989 è a Roma come caporedattore Esteri e, dal ‘90, caporedattore centrale Esteri. Dal 1997 è vicedirettore dell’Ansa, con delega all’informazione da e per l’estero e allo sport. Nel 1999 va a guidare l’ufficio Ansa di Parigi e nel 2000 diviene responsabile del Nord America, con sede a Washington. Dal dicembre 2006 al giugno 2009 è direttore dell’Ansa. Successivamente, dirige l’Agence Europe a Bruxelles e poi l’edizione italiana di Euractiv, è vice-direttore de La Presse, dirige AffarInternazionali.it, è segretario generale dello European Press Center e presidente di Infocivica. È consigliere scientifico dell’Istituto Affari Internazionali, lo IAI; collabora con regolarità a media tradizionali e online (Il Fatto Quotidiano, periodici, radio, tv, etc). È membro del consiglio direttivo del Comitato relazioni esterne.
Iniziano a Ginevra i negoziati Usa e Cina, dopo la firma di un accordo commerciale con la Gran Bretagna sui dazi.
Come hanno reagito i grandi del mondo all’elezione del nuovo Papa americano, Leone XIV. Soddisfazione di Trump.
Non è chiaro se si tratterà di un’intesa quadro o di un’intesa già definita nei dettagli.
Lontano da un cessate il fuoco in Ucraina e a Gaza. Trump era convinto di poter fermare le guerre e invece dovrà trattare a lungo.
Sarà la prima trattativa fra i due Paesi da quando il presidente Trump ha innescato una guerra commerciale, imponendo dazi reciproci del 145% sull’export della Cina e del 125% su quello degli Usa.
Il piano di Israele di occupare buona parte della Striscia di Gaza e il rialzo di tensione nella Regione complicano le prospettive della missione in MO di Trump.
All’estero, Donald Trump perde la seconda elezione consecutiva – dopo il Canada, l’Australia -. Ma, sul fronte interno, non arretra d’un millimetro nella sua offensiva contro il potere giudiziario.
Con Trump appare quasi normale e passa quasi inosservata, tanto i media si sono assuefatti agli istrionismi del magnate presidente.
Cento giorni appena passati ed ecco il primo «giro di valzer» di Trump, che, con un facile gioco di parole potremmo dire un «giro di Waltz».
Due temi dominano l’attualità americana questa mattina: la firma dell’accordo fra Usa e Ucraina sullo sfruttamento delle risorse minerarie e il calo del Pil nel primo trimestre 2025.
Con queste parole il presidente Usa Donald Trump ha celebrato il 29 aprile – questa notte per noi – a Warren in Michigan, i primi cento giorni del suo secondo mandato alla Casa Bianca.
La candelina sulla torta dei cento giorni alla Casa Bianca di Donald Trump fa cilecca: alle elezioni politiche canadesi, il candidato liberale Mark Carney vince “con una piattaforma anti-Trump”.