Ambiente

Life: l’Unione europea fa sul serio

17
Febbraio 2022
Di Flavia Iannilli

There is no planet B, non è un monito attenzionato solo dalle Nazioni Unite impegnate nell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile. Anche l’Unione europea prende la faccenda sul serio. Life è il programma della Commissione europea interamente dedicato alla tutela dell’ambiente e all’azione per il clima. Nato nel 1992, svolge un ruolo fondamentale nel sostenere l’attuazione della legislazione e delle politiche dell’Ue nei settori di competenza.

La lunga estensione temporale di Life si è tradotta in 4500 progetti in Europa e la mobilitazione di 9mld, di cui 900 in Italia dal 1992 al 2019 con un investimento complessivo di 1,9mld, di questi 700mln stanziati a titolo di cofinanziamento dalla Commissione europea. Insieme alla Spagna siamo gli Stati membri con il maggior numero di progetti finanziati nella programmazione comunitaria 2014-2020.

Contribuire nel passaggio ad un’economia circolare, sostenibile, che sia efficiente a livello energetico e che getti le fondamenta sulle energie rinnovabili; tutelare, ripristinare e migliorare le qualità delle risorse naturali dell’Unione; contrastare il declino degli ecosistemi sono gli obiettivi del programma Life 2021-2027. All’interno vi sono due settori che contano in totale quattro sottoprogrammi: natura e biodiversità, economia circolare e qualità della vita, mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici, transizione all’energia pulita.

La notizia di oggi è l’investimento, da parte della Commissione europea, di oltre 110mln in Life che sosterrà vasti progetti in 11 paesi dell’Ue: Cechia, Cipro, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Lettonia, Lituania, Paesi Bassi, Polonia e Slovenia.

Il tutto a sostegno del Green Deal europeo per rendere l’Unione europea climaticamente neutra e per arrivare, entro il 2050, ad un inquinamento zero. Si tratta di azioni mirate a sostegno della strategia sulla biodiversità 2030 e del piano relativo all’economia circolare.

il Commissario responsabile per l’ambiente, gli oceani e la pesca, Virginijus Sinkevičius, si è detto impaziente di constatare i benefici che apporteranno questi investimenti. I progetti integrati di questo tipo permettono agli stati che ricevono i fondi di accomunare altre fonti di finanziamento dell’Ue, in questi sono compresi i fondi agricoli, strutturali, regionali e anche investimenti del settore privato.

Per fare degli esempi concreti: in Francia verranno introdotte misure per arrestare, e invertire, il degrado nella regione del Grande Est con la creazione di tre aree forestali pilota; in Finlandia attenueranno gli effetti negativi delle attività umane che minacciano la biodiversità; le misure attuate in Polonia permetteranno di migliorare la qualità dell’aria nella Slesia (regione con tasso di inquinamento più elevato in Europa); a Cipro verranno migliorati i sistemi di raccolta dei rifiuti riciclabili.

Ogni paese beneficiario metterà in campo misure che miglioreranno le condizioni del proprio territorio ma che contribuiranno al raggiungimento degli obiettivi europei.

Per questo motivo il vicepresidente esecutivo per il Green Deal europeo, Frans Timmermans, ha tenuto a specificare che: «Non vi è tempo da perdere per affrontare la crisi climatica, quella della biodiversità e quella dell’inquinamento. Il programma Life fornisce un sostegno diretto ai progetti in tutta l’Ue e consente a interi paesi e regioni di proteggere e ripristinare la natura. La natura è il nostro più grande alleato e dobbiamo prenderne cura affinché essa possa prendersi cura di noi».

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