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Usa 2024: – 313, Trump manda “a marcire all’inferno” Biden, che invece va ai Caraibi

27
Dicembre 2023
Di Giampiero Gramaglia

Con una virulenza persino inconsueta, Donald Trump, sul suo social Truth. gli augura di “marcire all’inferno”. Ma, per ora, Joe Biden con la moglie Jill progetta di passare Capodanno a St. Croix, nelle Isole Vergini, nel Mar dei Caraibi: partenza oggi,ritorno il 1° gennaio. Anche lo scorso anno la famiglia del presidente aveva scelto l’isola caraibica per trascorrere il Capodanno.

Li accompagna la retorica violenta del magnate ex presidente, che ai suoi avversari riserva epiteti più tracotanti del consueto. “Nessuno dei leader mondiali, buoni o cattivi, è così malvagio e malato come i delinquenti che abbiamo qui nel nostro Paese che, con le frontiere aperte, l’inflazione, la resa in Afghanistan, la nuova truffa verde, le tasse elevate, nessuna indipendenza energetica, la crisi delle forze armate, Russia/Ucraina, Israele/Iran, cercano di distruggere i nostri Stati Uniti, un tempo grandi. Possano marcire all’inferno”.

Ciò mentre l’Fbi conduce un’indagine sulle minacce di morte fatte ai giudici della Corte Suprema del Colorado che hanno escluso il magnate dalle primarie nello Stato. Un post pro-Trump recita:”Tutti questi str… con le toghe devono morire impiccati”; altri riportano i nomi e gli indirizzi di casa dei giudici.

Dopo la sua intemerata, come se nulla fosse, Trump ha pubblicato la cartolina d’Auguri classica, degna di coppia presidenziale: lui in smoking e Melania in abito luccicante bianco davanti all’albero di Natale con la scritta “Merry Christmas”.

Nei sondaggi, Trump è ancora largamente in vantaggio sia rispetto ai suoi avversari repubblicani che a Biden, in un’eventuale sfida a due. Stando agli ultimi rilevamenti, il magnate è largamente avanti nella corsa alla nomination repubblicana e ha un lieve margine sull’attuale presidente (meno del 2%).                                                                                                                                                                                                                                                               La retorica aggressiva e sempre ‘revanchista’ di Trump, che lamenta frodi e truffe ai suoi danni, senza prove di sorta, alimenta la sfiducia degli elettori nelle primarie, nei partiti e nell’intero processo democratico. Secondo un sondaggio Ap / Norc, molti repubblicani non sono affatto sicuri che i loro voti siano contati in modo corretto: un derivato di tre anni di continue asserzioni senza fondamento sul fatto che le elezioni 2020 siano state truccate. E c’è diffuso pessimismo sul futuro di entrambi i maggiori partiti, il che crea un senso di sfiducia globale.

In particolare, solo un terzo degli elettori repubblicani sono fiduciosi che i loro voti siano contati correttamente. La percentuale sale oltre i due terzi, al 72%, fra i democratici. Circa la metà degli intervistati sono pessimisti sul futuro del partito repubblicano; circa il 45% lo sono sul futuro del partito democratico.

L’effetto delle false affermazioni del magnate ex presidente va oltre il fatto che funzionari elettorali federali e statali e gli stessi responsabili della Giustizia dell’Amministrazione Trump abbiano più volte certificato la regolarità delle elezioni del 2020.