USA2024

Usa 2024: – 310, Trump farà appello martedì, Haley inciampa sulla schiavitù

30
Dicembre 2023
Di Giampiero Gramaglia

Donald Trump presenterà appello contro le decisioni del Colorado e del Maine martedì prossimo: lo riferisce la Cnn. I due Stati hanno squalificato l’ex presidente dalle primarie repubblicane del 2024 per il suo ruolo nell’insurrezione del 6 gennaio 2021, in base alla Sezione 3 del 14° emendamento della Costituzione statunitense.

Intanto, giungono dal Michigan e dal Wisconsin nuovi elementi a carico del magnate ex presidente: secondo quanto scrivono media Usa, Trump, due giorni prima del 6 gennaio 2021, cercò di fare arrivare a Washington falsi certificati elettorali dai due Stati, nell’intento di bloccare la ratifica della vittoria di Joe Biden e quindi di capovolgere l’esito delle elezioni del 2020.

Per la Cnn, in particolare, lo staff dell’ex presidente si spinse fino a ipotizzare l’uso di aerei privati per far arrivare i falsi file nella capitale prima del 6 gennaio, giorno stabilito per la certificazione della vittoria di Biden in Congresso. I falsi documenti avrebbero dovuto indurre il vice di Trump, Mike Pence, che sovrintendeva alle operazioni, a non ufficializzare il risultato elettorale.

Email e registrazioni ottenute dalla Cnn mostrano che un legale della campagna di Trump era coinvolto nelle discussioni su come fare pervenire a Pence i falsi certificati elettorali. E si sa che una delle persone implicate è Kenneth Chesebro, uno dei legali dell’ex presidente già dichiaratosi colpevole in Georgia, dove l’ex presidente e altre 19 persone sono accusati di aver analogamente tentato di sovvertire il risultato delle elezioni del 2020. Chesebro sta collaborando con le autorità del Nevada, oltre che di Michigan e Wisconsin.

Chiamati in causa anche i senatori repubblicani Ron Johnson (Wisconsin) e Scott Perry (Pennsylvania), cui dovevano essere consegnati i falsi certificati elettorali destinati a Pence.

Qualche imbarazzo, in campo repubblicano, anche per Nikki Haley, la più seria sfidante di Trump nella corsa alla nomination: l’ex governatrice della South Carolina parla della Guerra di Secessione e non cita la schiavitù fra i motivi che l’hanno causata, suscitando una valanga di critiche.

Le parole della Haley «sono state uno schiaffo in faccia agli afro-americani», dichiara il presidente del Comitato nazionale democratico Jamie Harrison, secondo il quale «condannare la schiavitù» è uno standard minimo per chi vuole essere presidente. Joe Biden, in un post su X, pubblica il video dello scambio fra Haley e un elettore che le chiede cosa avesse scatenato la Guerra Civile e chiosa: «È stata la schiavitù».

Sul fronte migranti, l’Amministrazione Biden mette in guardia il Texas: se lo Stato non garantirà entro il 3 gennaio che non intende attuare la sua nuova rigida normativa dell’immigrazione, considerata incostituzionale, allora il Dipartimento di Giustizia gli farà causa.

La nuova norma texana concede alla polizia statale il potere di arrestare ed espellere i migranti che entrano nello Stato dal Messico senza essere autorizzati, di fatto rendendo l’immigrazione illegale un reato. Il governatore repubblicano Greg Abbott ha firmato la discussa misura, che deve divenire operativa a marzo.