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Usa 2024: – 302, Obama sprona Biden, Trump rispolvera teorie cospirative 6 gennaio

07
Gennaio 2024
Di Giampiero Gramaglia

Barack Obama, preoccupato dalla prospettiva che Donald Trump possa tornare alla Casa Bianca, sprona Joe Biden, che fu suo vice per otto anni, a rendere più aggressiva la sua campagna. Secondo il Washington Post, Obama ne ha discusso con Biden in un pranzo privato alla Casa Bianca.

Obama avrebbe avvertito il presidente che Trump è un candidato più formidabile di quanto molti pensano, citando fra i vantaggi del magnate una base fortemente leale, un sistema mediatico conservatore favorevole e un Paese polarizzato.

L’ex presidente avrebbe quindi suggerito al suo ex vice di rendere lo staff della sua campagna, basato a Wilmington, in Delaware, più agile, più autonomo e più auotevole, in grado di prendere decisioni senza passare ogni volta dalla Casa Bianca, dove Biden ha i suoi consiglieri più fidati.

Nel 2012, Obama, invece, aveva trasferito i suoi al quartier generale che coordinava la campagna per la rielezione. Senza raccomandare nessuno, l’ex presidente ha menzionato David Plouffe, che gestì la sua campagna nel 2008, come esempio di stratega necessario all’attuale presidente.

Usa 2024: la mappa degli Stati, secondo la Cnn; oggi Trump vincerebbe
Secondo la Cnn, Donald Trump oggi può contare su 28 Stati (e un distretto del Maine) solidamente dalla sua parte o orientati verso di lui, per un totale di 272 voti del Collegio elettorale, cioè due più della soglia della vittoria (270). Joe Biden invece ha dalla sua 19 Stati, oltre al District of Columbia dove sorge Washington, per un totale di 225 voti.

La Cnn redige la sua mappa elettorale “road to 270” sulla base di sondaggi, dichiarazioni, interviste e materiale giornalistico. Tre gli Stati incerti: Arizona, Pennsylvania, Wisconsin, oltre a un distretto del Nebraska, per un totale di 41 voti elettorali. Se anche Biden li vincesse, dovrebbe comunque recuperare almeno uno dei tre Stati vinti nel 2020 (Georgia, Michigan e Nevada), che attualmente si stanno leggermente orientando verso Trump, per evitare la sconfitta.

“Nei mesi a venire ci sarà una fissazione infinita sui sondaggi nazionali, ma sarà la battaglia Stato per Stato per i 270 voti elettorali che determinerà chi siederà nello Studio Ovale l’anno prossimo”, spiega il network, ricordando che nelle ultime due elezioni presidenziali il perdente e il vincitore sono stati separati da meno di 80.000 voti complessivi in tre Stati in bilico, su oltre 130-155 milioni di voti espressi a livello nazionale.

La mappa della Cnn è “un esercizio per catturare la situazione della gara oggi”, non una previsione: “Se abbiamo imparato qualcosa dalla recente storia politica americana è che dobbiamo aspettarci l’inaspettato. Non sappiamo nemmeno con certezza se Biden e Trump saranno i due principali candidati in autunno”.

La decisione della Corte suprema sulla ineleggibilità o meno Trump in Colorado avrà, ad esempio, un effetto molto più ampio: azioni legali per escludere il magnate dalle primarie, in base all’emendamento della Costituzione che vieta cariche pubbliche ai funzionari coinvolti in rivolte contro la Costituzione, sono state avviate in almeno 34 Stati, secondo il New York Times. Colorado e Maine hanno già bandito l’ex presidente dalle primarie; in almeno 19 Stati le sfide giudiziarie sono ancora pendenti; in altri 13 Stati, invece, i ricorsi sono stati respinti.

Usa 2024: 6 gennaio, Trump rispolvera teorie cospirative e retorica anti-Biden
Nel terzo anniversario dell’assalto al Campidoglio del 6 gennaio 2021, Trump ha definito “ostaggi” gli assalitori incarcerati, promettendo di graziare molti di loro dopo che, in novembre, sarà eletto “per la terza volta” alla Casa Bianca: lo ha detto in un comizio nello Iowa, rilanciando le menzogne sulle elezioni del 2020 rubate.

Trump ha anche rispolverato la teoria cospirativa che a guidare l’azione del 6 gennaio 2021 siano stati Fbi e Antifa, il movimento radicale antifascista. “C’era l’Antifa e c’era l’Fbi, c’erano anche molte altre persone”, ha detto il magnate. “Avete visto la stessa gente che ho visto io”, ha aggiunto.

Sull’invasione dell’Ucraina, l’ex presidente ha poi sostenuto: “Avrei assolutamente fermato Putin”; e ha messo in guardia contro la terza guerra mondiale se Binden sarà rieletto. “Questa è la nostra ultima possibilità per salvare l’America”, ha aggiunto, criticando Biden pure per il presunto declino dell’economia e il caos al confine col Messico.

I tribunali americani hanno già condannato centinaia di persone per l’insurrezione del 6 gennaio 2021, fra cui membri di gruppi di estrema destra, ex agenti di polizia, e un nuotatore medaglia d’oro alle Olimpiadi. Il tribunale federale di Washington resta alle prese con processi, udienze e sentenze che derivano da quella che è divenuta la più ampia inchiesta criminale nella storia americana.

E la caccia ai sospetti continua. Secondo la banca data dell’Ap, oltre 1.230 persone sono state accusate di crimini federali nell’insurrezione, 730 si sono riconosciute colpevoli, 170 sono state riconosciute colpevoli di almeno un capo d’imputazione in un processo. Solo due accusati sono stati assolti.

Restano, però, misteri da risolvere. Uno, il maggiore, è l’identità di chi, la vigilia della sommossa, mise bombe carta fuori dagli uffici dei comitati nazionali repubblicano e democratico: gli inquirenti ci hanno lavorato per migliaia di ore e hanno offerto 500 mila dollari di ricompensa a chi fornisca informazioni, ma nessun sospetto è stato individuato.

Uno degli accusati si è rivolto alla Corte Suprema, contestando il ricorso all’accusa di ostruzione d’una procedura ufficiale, che si riferisce alla turbativa della certificazione da parte del Congresso della vittoria di Biden nelle elezioni. La Corte Suprema si pronuncerà entro l’estate e il suo verdetto avrà un impatto su centinaia di casi ancora pendenti.