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Usa 2024: – 297, Trump insiste su immunità, denuncia cospirazione; sentenza entro fine mese

12
Gennaio 2024
Di Giampiero Gramaglia

Usa 2024 297 – Anche se il processo di ieri a New York non ha nulla a che vedere col suo mandato di presidente degli Stati Uniti, ma lo chiama in causa come imprenditore, Donald Trump rivendica l’immunità e rinnova le accuse alla giustizia di interferenza elettorale. Parlando a processo concluso – la sentenza è attesa entro fine mese -, Trump denuncia “una cospirazione ordinata” da Joe Biden, sostenendo che non vi sono prove contro di lui.

Il procedimento riguarda i beni gonfiati della Trump Organization, la holding di famiglia, per trarne vantaggi fiscali e nei rapporti con le banche e le assicurazioni. Il magnate è a giudizio con i figli Donald jr ed Eric. Il giudice ha già accertato che la legge è stata violata e deve ora decidere l’entità della pena: l’accusa chiede una multa di 370 milioni di dollari e l’esclusione da ogni attività imprenditoriale nello Stato di New York. Per l’ex presidente e i suoi figli, sarebbe uno smacco.

Quanto all’immunità, Trump sostiene che, senza di essa, “il presidente non può prendere decisioni” e può essere incriminato per qualsiasi cosa, “come potrebbe esserlo Biden per i migranti al confine col Messico, per il ritiro dall’Afghanistan, il momento più imbarazzante nella storia Usa, per i soldi dall’estero”.

Usa 2024: lo show di Trump, in aula e fuori
Prima di uscire dall’aula del tribunale, Trump aveva lanciato accuse pure al giudice che sovrintende al processo, Arthur Engoron, e alla procuratrice Letitia James, che gestisce l’accusa: “Una caccia alle streghe”, “un’interferenza elettorale”, “una persecuzione politica”, aveva detto in un monologo, dopo che il giudice Engoron lo aveva autorizzato a sorpresa a parlare purché si attenesse ai fatti.

“Questa – ha sostenuto l’ex presidente – è una caccia alle streghe politica… Abbiamo una situazione in cui un innocente è perseguitato da qualcuno in corsa per una carica (Biden, ndr)… Vogliono assicurarsi che io non vinca più… Quello che succede qui è una frode ai miei danni: dovremmo ricevere un indennizzo… I rendiconti finanziari sono perfetti, non ci sono testimoni contro di noi… Le banche sono state rimborsate di tutti i loro prestiti”.

A questo punto, Trump è stato interrotto dal giudice, che alla vigilia dell’udienza gli aveva vietato d’intervenire alle arringhe finali per non aver accettato le sue condizioni, tra cui quella di non fare un discorso elettorale. Che è invece ciò che punta l’ex presidente in tutti i suoi processi pendenti (fra cui quatttro penali: due federali a Washington e in Florida, uno statale in Georgia ed un altro locale a New York): vuole fare campagna dalle aule dei tribunali e porsi come vittima di una cospirazione politica ordita dal suo potenziale rivale nella corsa alla Casa Bianca.                                                                                                                                                                                                  

“Mi negano i diritti”, aveva denunciato prima dell’udienza il magnate, prendendosela con il giudice, nella cui casa c’è stato un allarme bomba poco prima dell’udienza, inducendo la polizia a rafforzare la sicurezza al palazzo di giustizia. Sui social, Trump aveva già attaccato Engoron, che lo aveva già multato un paio di volte per avere violato l’ordine che gli vieta di attaccare staff giudiziario e testi.

Una condanna delle dimensioni ipotizzate sarebbe un colpo durissimo all’impero del magnate ed alla sua immagine di imprenditore di successo, nel pieno della campagna elettorale.

Usa 2024: Trump e l’effetto Christie pro Haley
In attesa del verdetto di New York e delle varie pronunce sulla sua eleggibilità e sulla sua immunità, Trump deve pure gestire l’effetto sulla corsa alla nomination repubblicana dell’uscita di scena dell’ex governatore del New Jersey Chris Christie, il cui seguito potrebbe riversarsi su Nikki Haley, ex governatrice della South Carolina, in crescita nei sondaggi.

L’effetto Christie potrebbe però essere attenuato dal fatto che l’ex governatore non ha finora dato alcun endorsement ed è anzi incappato in una gaffe, dicendo a microfoni aperti che Haley “non è all’altezza” e sarà “fatta a pezzi”. “E’ una delle poche cose su cui ha ragione”, ha commentato Trump sulla Fox, dicendosi “non preoccupato” dal ritiro di Christie. Poi, ha attaccato Biden (“Lui è il caos, se vince crollano i mercati”); e ha riformulato le sue minacce di non proteggere l’Europa: “Dipende se ci tratteranno adeguatamente… La Nato si è approfittata del nostro Paese, gli europei ne hanno approfittato”.

Usa 2024: Jill Biden difende Hunter, trattato “crudelmente”

(ANSA) – La first lady americana Jill Biden ha difeso in una intervista tv il figliastro Hunter Biden dagli attacchi dei repubblicani, affermando che la raffica di accuse contro di lui è “crudele”: “Penso che quello che stanno facendo a Hunter sia crudele”, ha detto testualmente Jill alla Msnbc. “Sono davvero orgogliosa di come Hunter abbia ricostruito la sua vita dopo la tossicodipendenza. Sapete, amo mio figlio e tutto questo ha ferito i miei nipoti. Ed è questo che mi preoccupa, che ciò influenzi anche le loro vite”.

La first lady ha denunciato il cambiamento nella retorica nel Paese, parlando dei continui attacchi dei repubblicani contro i Biden, specie da parte dell’ex presidente Trump. “Non avremmo mai visto cose del genere 10 anni fa”, ha detto Jill.

Usa 2024: Michigan, Trump batte Biden, ma perde dalla governatrice
(ANSA) – Donald Trump batte Joe Biden di 8 punti (47% a 39%) nel Michigan, Stato in bilico cruciale per Usa 2024, secondo un sondaggio del Glengariff Group tra i probabili elettori. Invece, nell’ipotetico duello con la governatrice del Michigan Gretchen Whitmer, il magnate perderebbe: 45% a 49%. I dati avallano le perplessità dei democratici sulla ricandidatura dell’attuale presidente e rafforzano l’idea che leader più giovani e di alto profilo come la Whitmer, governatrice molto energica, avrebbero più possibilità di sbaragliare Trump.