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Usa 2024: – 199, processo a Trump, c’è la giuria; i Kennedy con Biden

19
Aprile 2024
Di Giampiero Gramaglia

Nella terza giornata del processo avviato a New York a Donald Trump, dopo la pausa di mercoledì, è stata formata la giuria di 12 elementi e c’è già una riserva. L’udienza di oggi dovrebbe completare il quadrio – le riserve devono essere sei -. Intanto, il presidente Joe Biden ha incassato il sostegno del clan dei Kennedy, nonostante uno di loro, Robert F. jr, corra da indipendente alla Casa Bianca.

Per formare la giuria del processo a Trump, ci sono voluti oltre cento colloqui con potenziali giurati. E ci sono stati battute d’arresto e passi indietro, quando, per esempio, due giurati già selezionati sono stati esclusi perché sono sorti dubbi sulla loro imparzialità o perché i media hanno rivelato dettagli che consentivano di individuarli.

La giuria dovrà decretrare la colpevolezza, o meno, di Trump nella vicenda dei pagamenti in nero alla pornostar Stormy Daniels, perché tacesse, durante la campagna elettorale di Usa 2016, conclusasi con la vittoria del magnate su Hillary Clinton, su una loro relazione risalente al 2006.

Il giudice Juan M. Merchan, che presiede il dibattimento, spera che il processo vero e proprio possa iniziare lunedì 22 con le dichiarazioni d’apertura da parte di difesa e accusa. Dopo l’udienza di ieri, Trump è apparso insofferente e furioso: “Devo stare qui tutti i giorni in questa aula gelida, quando tutti sappiamo che questo è un complotto politico orchestrato da Joe Biden. Dovrebbe essere lui sotto processo”, ha detto il magnate, tornando a definire gli Stati Uniti un “Paese del Terzo Mondo”.

Usa 2024: il clan dei Kennedy sostiene Biden
L’appoggio formale al presidente Biden di oltre una decina di esponenti della famiglia Kennedy è stato espresso in un evento a Filadelfia, il cui obiettivo era di infliggere un colpo alla candidatura indipendente di Robert F. Kennedy Jr., figlio di Robert, fratello di John F. Kennedy.

E stata proprio una delle sorelle di RFK jr, Kerry Kennedy, a definire il presidente “un campione di tutti i diritti e le libertà che mio padre e i miei zii difendevano”. Trump, invece, corre per riportarci indietro, attaccando i diritti e le libertà più elementari che sono fondamentali per ciò che siamo come americani”.

Un endorsement informale, ma molto spettacolare, del clan era già venuto durante il ricevimento per San Patrizio alla Casa Bianca quando tutta la famiglia aveva posato nel Rose Garden con Biden e la first lady.

l fratello ribelle non è stato mai nominato nel discorso di Kerry Kennedy, ma RFK jr è considerato un potenziale pericolo per il voto di novembre, non solo dai democratici. L’avvocato, ambientalista e no-vax, ha, infatti, un discreto seguito anche in ambiti conservatori e qualche giorno fa ha detto d’avere rifiutato un’offerta dall’entourage di Trump di correre come suo vice. La rivelazione è stata fatta dopo che un sito del movimento ‘Make America Great Again’ lo aveva bollato come “radicale di sinistra”.

Usa 2024: Ucraina, MO, Nato nel menù della cena di Trump con Duda

La guerra in Ucraina, il conflitto in Medio Oriente e le spese per la Nato sono fra i temi trattati, secondo la Cnn, da Trump nella sua cena a New York, mercoledì sera, con il presidente polacco Andrzej Duda. La campagna del magnate fornisce poche informazioni, ma riferisce che è stata discussa la proposta di Duda che i Paesi della Nato aumentino le spese per la difesa al 3% del Pil: una posizione che il presidente polacco, oggi esponente di una forza d’opposizione nel suo Paese, aveva esposto in un editoriale sul Washington Post il mese scorso.

Nell’articolo, Duda sosteneva che “le ambizioni imperialistiche e il revisionismo aggressivo” russi “stanno spingendo Mosca verso uno scontro diretto con la Nato” e che l’Alleanza deve essere preparata ad affrontare la minaccia.

La cena con Duda alla Trump Tower è l’ultimo atto, in ordine di tempo e finora, di quella ch pare una chiamata a raccolta, da parte di Trump, di amici e alleati: ha ricevuto a Mar-a-lago in Florida Viktor Orban, premier ungherese, un guastafeste nell’Unione, e il ministro degli Esteri britannico David Cameron; il presidente argentino Javier Milei e il figlio del suo emulo brasiliano Jair Messias Bolsonaro – il padre, cui è stato sequestrato il passaporto, non può uscire dal Paese ; e ha chiamato al telefono l’uomo forte saudita, il principe ereditario Mohammed bin Salman; inoltre, ha come emissario in Europa alle convention dei conservatori il suo ex guru Steven Bannon.

Una diplomazia ombra che prepara il terreno diplomatico al suo ritorno alla Casa Bianca.

Usa 2024: Trump, florilegio di curiosità
Nella campagna elettorale, Politico scrive che parte dello staff della Casa Bianca avrebbe l’abitudine di riferirsi a Trump con l’appellativo di “maiale hitleriano”: a farlo, sarebbero soprattutto dipendenti “giovani e nativi digitali”. Biden non ha mai usato termini del genere in pubblico, ma in privato ricorre a termini più “pepati” di quelli utilizzati in pubblico.

Stando a una lettera mandata dalla sua campagna ai potenziali interessati, di cui danno notizia fonti di stampa, Trump ha trovato un nuovo modo per rastrellare denaro, dopo la promozione di profumi, scarpe e bibbie; chiede ai candidati che usano il suo nome e la sua immagine nelle loro raccolte

fondi di versargli almeno il 5% dei proventi.

In Arizona, in un comizio, Kari Lake, candidata repubblicana al Senato e stretta alleata di Trump,  ha invitato i suoi fans “ad allacciarsi la pistola”: “Dobbiamo mandare a Washington le persone che la ‘palude’ (come e’ chiamata la capitale federale dai politici anti-establishment, ndr) non vuole lì.  Mi vengono in mente un paio di persone che non vogliono lì. La prima della lista è Donald Trump; la seconda è Kari Lake”, ha detto la candidata dell’Arizona, sostenendo che “ci stanno perseguitando con guerre giudiziarie”.

Lake ha proseguito: “Ci verranno a cercare con qualsiasi cosa. Ecco perché i prossimi sei mesi saranno intensi. E dobbiamo allacciare le nostre….”, ha detto, facendo una breve pausa prima d’indicare l’oggetto da allacciare e di suggerire una “cintura di sicurezza”, un “elmetto” e “l’armatura di Dio”, per poi concludere: “Magari una Glock (una nota pistola semiautomatica, ndr) al fianco per ogni evenienza”.