Cronache USA
Ucraina: ore cruciali nella speranza della pace mentre in MO è sempre guerra
Di Giampiero Gramaglia
Ore, forse, cruciali per la pace in Ucraina, mentre l’offensiva di Israele nella Striscia di Gaza conosce ulteriori recrudescenze. Il presidente Usa Donald Trump avrà, nelle prossime ore, contatti telefonici con i presidenti russo Vladimir Putin e ucraino Volodymyr Zelensky, per sbloccare lo stallo creatosi la scorsa settimana, quando c’è stato, per la prima volta da oltre tre anni, un incontro fra le due parti – a Istanbul, in Turchia -, ma la trattativa non s’è sbloccata.
Le telefonate di Trump, che parlerà anche con i Volenterosi europei, seguono una giornata segnata, ieri, a Roma, da contatti bilaterali e multilaterali: in occasione della messa d’insediamento di Papa Leone XIV, c’erano 150 delegazioni di tutto il Mondo e c’è stato un intreccio di incontri e colloqui. Fra l’altro, la premier italiana Giorgia Meloni ha ospitato a Palazzo Chigi un incontro triangolare col vice-presidente Usa JD Vance e la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, propedeutico agli sviluppi delle trattative commerciali Usa-Ue.
Particolarmente attivo è stato Zelensky, che ha avuto un’udienza privata con Leone XIV, ha visto Meloni e altri, e ha incontrato Vance a Villa Taverna, la residenza dell’ambasciatore degli Usa in Italia, in un clima – a giudicare dalle foto – più rilassato di quello dell’aggressione verbale subita il 28 febbraio dal presidente ucraino nello Studio Ovale della Casa Bianca.
Durante e dopo la messa, nei messaggi pubblici e negli incontri privati, Papa Prevost, il primo papa nato negli Stati Uniti, ha ripetuto l’invito a “non dimenticarsi di Gaza, dell’Ucraina e del Myanmar” e l’appello alla pace.
Ma se pare esserci fermento di negoziato per una tregua, se non proprio ancora la pace, in Ucraina, le cronache dallo Striscia di Gaza restano cruente: l’esercito israeliano ha appena annunciato l’avvio di nuove “estese” operazioni di guerra nel territorio martoriato, dove si accalcano oltre due milioni di palestinesi. Israele preme su Hamas perché accetti un cessate-il-fuoco alle sue condizioni e renda alle loro famiglie gli ostaggi catturati il 7 ottobre 2023 tuttora detenuti, vivi o morti che siano.
Contemporaneamente all’intensificazione delle operazioni militari, Israele ha annunciato che permetterà un limitato accesso di aiuti umanitari nella Striscia, dopo quasi tre mesi di blocco pressoché totale, che ha ridotto – dicono fonti dell’Onu – centinaia di migliaia di persone alla fame. Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha ieri detto che il suo governo ha autorizzato l’ingresso nella Striscia di “una quantità basica” di viveri e medicinali, a condizione che la distribuzione non sarà affidata ad Hamas.
L’attenzione per gli sviluppi internazionali è appannata, negli Stati Uniti, dalla notizia, resa nota ieri sera, che l’ex presidente Joe Biden soffre di una forma aggressiva di cancro alla protesta, che ha già intaccato i tessuti ossei. La diagnosi, diramata dall’ufficio stampa dell’ex presidente, è stata fatta venerdì, ma è stata divulgata ieri: il cancro appare essere “sensibile agli ormoni, il che – viene detto – permette una terapia efficace”.
La scorsa settimana, Biden si era sottoposto a controlli dopo avere accusato “disturbi urinari”. Dopo che i dottori aveva riscontrato la presenza “di un piccolo nodulo”, ci sono stati ulteriori accertamenti che hanno condotto all’attuale diagnosi.
Le condizioni di salute psico-fisiche dell’ex presidente sono da giorni al centro l’attenzione, perché un libro sostiene che il decadimento cognitivo di Biden accusato lo scorso anno sarebbe stato ‘coperto’ dalla Casa Bianca, per portarne avanti la ricandidatura a un secondo mandato. Secondo diversi analisti, sarebbe questa una delle cause della sconfitta democratica nelle presidenziali 2024.
Nel fine settimana, un fatto di cronaca ha destato grande allarme negli Stati Uniti: c’è stata un’esplosione a Palm Spring, in California, nei pressi di una clinica della fertilità.
L’attentatore, un uomo di 25 anni, è stato l’unica vittima dell’azione, che ha fatto alcuni feriti e che ha causato danni materiali agli edifici adiacenti. L’attacco alla clinica, unanimemente condannato dalle forze politiche, è un frutto del clima di intolleranza e di polarizzazione negli Stati Uniti, anche sui temi dell’aborto e della maternità.





