Cronache USA

Trump apre ai documenti su Epstein e riserva un’accoglienza di lusso al principe saudita

19
Novembre 2025
Di Giampiero Gramaglia

Due temi si spartiscono le parti alte delle prime pagine dei media Usa questa mattina: i due voti plebiscitari con cui il Congresso – prima la Camera e poi il Senato, nel giro di poche ore – ha ordinato la pubblicazione dei documenti riguardanti il ‘caso Epstein’, cioè le vicende e i contatti del magnate pedofilo Jeffrey Epstein, morto suicida in carcere a New York nel 2019; e la visita a Washington del principe ereditario saudita Mohammad bin Salman, detto Mbs, accolto alla Casa Bianca con onori e riguardi.

L’AP, che nella giornata di ieri ha seguito passo passo i rapidi progressi della legge fino al week-end scorso avversata dal presidente Donald Trump, sintetizza così gli sviluppi: “Il Congresso agisce in fretta per imporre la pubblicazione degli ‘Epstein files’. Sia la Camera che il Senato manifestano determinazione nell’ordinare al Dipartimento della Giustizia di rendere pubblici i documenti, una notevole dimostrazione di concordia – pare esserci un pizzico di ironia in questa sottolineatura, ndr -, su un provvedimento che per mesi era rimasto bloccato per l’opposizione del presidente Trump e della leadership repubblicana”, scioltesi come neve al sole nelle ultime 48 ore. l’una dopo l’altra, senza che ne siano del tutto chiari i motivi, a parte l’urgenza di placare l’insoddisfazione dei Maga, la base di Trump.

Il Wall Street Journal titola: “Dopo mesi di controversie, il Congresso approva la legge sugli ‘Epstein files’: il Senato vota all’unanimità, dopo che la Camera l’aveva passata con un solo no e 427 sì. Il presidente dice che la firmerà, nonostante vi si sia opposto a lungo”. La Cnn è icastica: “Il Congresso dà ‘luce verde’ alla legge sui documenti di Epstein”. In un’analisi nota che la vicenda ha incrinato il mondo Maga, che appare ora “diviso”: “Uno dei grandi talenti del presidente Trump come politico è stato quello di tenere insieme una coalizione molto disparata, Ma delle fratture iniziano ad emergere”, afferma Aaron Blake, citando ‘caso Epstein’, immigrazione, politica estera.
Per il Washington Post, “Il Congresso agisce in fretta per imporre il rilascio degli ‘Epstein files’ e sottopone a Trump la legge da firmare. La Camera supera mesi di stallo e il Senato si libera in fretta dell’incombenza”. Anche il New York Times sottolinea la rapidità e l’ampiezza dei consensi espressi dal Congresso.

Proprio il NYT è però l’unico dei maggiori media ad aprire con la visita a Washington del principe saudita Mohammad bin Salman, mettendo in secondo piano gli sviluppi del ‘caso Epstein’ – gli altri fanno l’opposto -. Il titolo principale dice: “Trump fa l’elogio del principe saudita e gli riserva un’accoglienza sontuosa, mettendo da parte l’assassinio di un giornalista. Il presidente ignora un rapporto dell’intelligence statunitense secondo cui Mbs ordinò l’uccisione ad opera di agenti sauditi di un oppositore e giornalista”, il ‘columnist’ del WP Jamal Khashoggi, ucciso e sciolto nell’acido nel consolato saudita di Istanbul nel 2018. Rispondendo a domande di giornalisti nello Studio Ovale, Trump ha detto: “Le cose succedono”.

Oggi, Trump e Mbs devono discutere di accordi commerciali e investimenti. Per il New York Times, l’Arabia saudita subordina l’adesione agli Accordi di Abramo alla prospettiva di uno Stato palestinese.
In un commento, il New York Times scrive: “Un tempo paria politico per gli Stati Uniti, il principe saudita detta ora i termini delle relazioni con gli Usa. Sette anni fa, Mbs non poteva visitare Washington. Ieri, arrivando alla Casa Bianca, ha ottenuto gli F-35, i chips più veloci al mondo e un ruolo centrale nel ridisegno del Medio Oriente”. Le cose succedono, dice Trump; e i tempi cambiano.