Cronache USA
Trump 2: uccisioni nei Caraibi e leggerezze online, Hegseth sulla graticola
Di Giampiero Gramaglia
Una persona, non una notizia, è l’assoluta protagonista dell’attualità statunitense, questa mattina: è il segretario alla Difesa, anzi alla Guerra, Pete Hegseth, il cui nome e la cui foto campeggiano sulle prime pagine di New York Times, Washington Post, Wall Street Journal e molti altri media.
Due sono le storie che fanno convergere l’attenzione su Hegseth. E di nessuna delle due né lui, ex ufficiale di medio rango ed ex conduttore della Fox, né il presidente Donald Trump, che l’ha fortemente voluto in quel ruolo, hanno di che essere orgogliosi.
Gli ultimi sviluppi di entrambe le vicende ce li racconta la Ap. La prima è il doppio attacco fatto contro un’imbarcazione di presunti narcotrafficanti venezuelani nei Caraibi il 2 settembre: 11 le vittime in totale, persone uccise in acque internazionali al di fuori di ogni legalità. La questione è che il primo attacco aveva lasciato due superstiti e che il Pentagono ordinò il secondo per eliminarli.
La decisione potrebbe costituire in sé un crimine di guerra: sarebbe stata presa, a seconda delle fonti e delle versioni, da Hegseth o dall’ufficiale in comando delle operazioni, l’ammiraglio Frank ‘Mitch’ Bradley, che sarà ora chiamato a testimoniare di fronte al Congresso. Secondo il WSJ, l’ammiraglio Bradley s’appresta a sostenere che bisognava affondare l’imbarcazione, ancora galleggiante, per impedire che i due superstiti riuscissero a portare a termine la loro missione.
La seconda vicenda risale agli esordi del Trump 2. Hegseth, appena insediatosi, indisse una riunione su Signal – virtuale, su una linea non protetta -, nella quale furono condivise informazioni riservate su un imminente attacco contro postazioni degli Huthi nello Yemen. Peccato che, per una svista, alla riunione fosse stato invitato un giornalista, che ne riferì. Un rapporto interno del Pentagono, ora trasmesso al Congresso, conclude che l’imprudenza mise a rischio la vita dei militari statunitensi che poi condussero l’attacco.
In Senato, quando se ne discuterà, Hegseth non troverà un clima molto favorevole: la sua nomina, infatti, fu confermata solo col voto decisivo del presidente del Senato, il vice-presidente JD Vance, perché tre senatori repubblicani gli votarono contro ritenendolo scarsamente qualificato per il ruolo e per il suo passato di violenza, sessismo e alcoolismo.
Per il NYT, la vicenda del doppio attacco del 2 settembre sua “assumendo nuovi significati” e “l’indagine interna del Pentagono mette sotto accusa Hegseth”. Il WP scrive che “i repubblicani incominciano a mettere in discussione la posizione” del segretario alla Guerra e che “la frustrazione nei suoi confronti aumenta”, perché “ha violato i protocolli di sicurezza del Pentagono”. Il WSJ ricostruisce i cattivi rapporti tra Hegseth e i vertici militari delle forze armate degli Stati Uniti, oggetto di una vera e propria epurazione, e come essi si siano deteriorati nel corso dell’anno.
Trump, ieri, s’è tenuto fuori da questi sviluppi e ha invece dato grande risalto alla firma di un ordine che promuove le auto a benzina rispetto a quelle elettriche, rovesciando le scelte ecologiche e industriali dell’Amministrazione Biden.
Ucraina: Cnn, gli inviati di Trump tornano dal Cremlino con le pive nel sacco
Per la Cnn, che apre sull’Ucraina, il presidente russo Vladimir Putin ha rimandato a casa martedì, “con le pive nel sacco”, gli inviati di Trump, l’inviato speciale Steve Witkoff e il ‘primo genero’ Jared Kushner, “perché ora intravvede una vittoria geo-politica su larga scala” e non intende fare concessioni.
C’è attesa per l’incontro, oggi, tra i negoziatori americani e quello ucraino Rustem Umerov.





