Salute

Farmaci, l’Italia dice la sua sulla riforma Ue: “Accesso equo, meno burocrazia e più investimenti”

09
Maggio 2025
Di Ilaria Donatio

Meno burocrazia, più rapidità nell’accesso alle cure, maggiore attrattività per la ricerca, semplificazione normativa e strumenti concreti per affrontare le carenze di medicinali. È la posizione con cui l’Italia si presenta alla riforma più ampia della legislazione farmaceutica europea degli ultimi vent’anni. Se ne è discusso oggi alla Camera dei Deputati durante il convegno “La nuova legislazione farmaceutica Ue e la governance italiana: impatti e prospettive“, promosso dal sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato.

Un confronto di alto livello che ha visto la partecipazione, tra gli altri, del Ministro della Salute, Orazio Schillaci, dello stesso sottosegretario Gemmato, di Alessio Butti, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’innovazione tecnologica e di Pierluigi Russo, Direttore tecnico-scientifico AIFA. Hanno partecipato al dibattito anche i presidenti delle Commissioni Affari sociali Ugo Cappellacci e Francesco Zaffini, e i rappresentanti di Farmindustria ed Egualia.

Schillaci: “L’Italia chiede semplificazione e attrattività”
Il ministro della Salute Orazio Schillaci ha ribadito che l’Italia non è contraria alla riforma, ma esprime forti riserve su alcune misure: “Servono strumenti che semplifichino l’accesso ai farmaci, non che penalizzino l’innovazione. Alcuni passaggi previsti dalla proposta Ue sono farraginosi e rischiano di scoraggiare la ricerca”. L’Italia – ha ricordato – ha già trasmesso un position paper a Bruxelles per sollevare criticità come la riduzione della protezione dei dati e i carichi normativi eccessivi.

Schillaci ha anche lanciato l’allarme su una possibile perdita di competitività dell’Europa rispetto a Paesi come Cina e Giappone, sottolineando la necessità di rafforzare l’autonomia europea nella produzione e distribuzione dei farmaci. Quanto al nodo delle liste d’attesa, a margine dell’incontro, il ministro ha commentato: “Troveremo sicuramente una soluzione. C’è un mese di tempo per il confronto con le Regioni sul decreto attuativo per i poteri sostitutivi del ministero”.

Gemmato: “Serve un Testo Unico per superare il caos normativo”
Il sottosegretario Gemmato ha annunciato l’intenzione di lavorare a un Testo Unico sulla farmaceutica con delega al Governo: “Negli ultimi due anni e mezzo si sono accumulate tante misure frammentarie. Ora serve omogeneità per dare certezze a cittadini, distributori e investitori”. Secondo Gemmato, la riforma Ue va nella giusta direzione nel voler uniformare la distribuzione della salute, ma va sostenuta con risorse adeguate: “Con l’invecchiamento della popolazione e le terapie innovative in arrivo, il 15,3% del fondo destinato ai farmaci potrebbe non bastare”.

Butti: “Innovazione e infrastrutture, senza risorse non si va avanti”
Un forte richiamo alla necessità di investire in competenze e tecnologie è arrivato dal sottosegretario all’Innovazione Alessio Butti: “L’innovazione non si autofinanzia. Servono reti ad alta velocità, data center, dossier digitali unici per valutazioni cliniche e armonizzazione normativa”. Butti ha definito la riforma europea “duplice”, in quanto mira sia a migliorare l’accesso ai farmaci sia a promuovere la trasformazione tecnologica del sistema.

Russo (AIFA): “Sì al coinvolgimento, ma serve equilibrio negli assessment”
A intervenire con un punto tecnico cruciale è stato anche Pierluigi Russo, direttore tecnico-scientifico dell’AIFA, che ha sottolineato la necessità di evitare “squilibri nelle valutazioni e negli assessment” a livello Ue. “Ben venga il maggiore coinvolgimento di pazienti e professionisti nei comitati tecnico-scientifici – ha detto – ma non si dimentichi che la responsabilità dell’accesso alle terapie resta in capo agli Stati membri”.

Russo ha inoltre messo in guardia da un’eccessiva regolamentazione: “Semplificare è fondamentale, perché la nostra attrattività internazionale dipende anche dalla capacità di ridurre la complessità amministrativa”. Sulla sostenibilità ambientale, ha aggiunto: “Giusto valutare l’impatto, ma con equilibrio. Non possiamo ostacolare l’autorizzazione di farmaci efficaci con oneri sproporzionati”.

Fotografie, riprese e montaggio a cura di Simone Zivillica