Politica

Quirinale, come la pensa il popolo di Twitter

11
Gennaio 2022
Di Alessandro Caruso

Ormai l’atteso momento dell’elezione del Presidente della Repubblica è alle porte. Dal 24 gennaio iniziano le votazioni, una al giorno per via del Covid, e il dibattito si accende giorno dopo giorno. Il focus è sempre lo stesso: sarà Mario Draghi il prossimo inquilino del Colle?

A giudicare dal volume e dalla tipologia del traffico su Twitter, infatti, l’attuale Presidente del Consiglio resta il grande favorito. A confermare questo orientamento è l’indagine realizzata da UTOPIA, società di comunicazione e Public affairs, e KPI6, piattaforma di web listening. Ma il suo nome divide l’agone politico e l’opinione pubblica, perché alla frangia dei più accaniti detrattori di Draghi si aggiunge quella dei suoi grandi estimatori che lo vorrebbero continuare a vedere a Palazzo Chigi.

Nella settimana dal 3 al 10 gennaio, non a caso, sono stati ben 14.187 i tweet totali riguardanti l’hashtag “Quirinale”, con un coinvolgimento complessivo di 7.016 utenti. Le pubblicazioni si sono concentrate nei giorni del 4 e del 5 gennaio, quando è stato comunicato l’inizio delle votazioni dal 24 gennaio e la partita è entrata ufficialmente “nel vivo”. Da quel momento è continuato il toto nomi, con i sempre più frequenti ingressi, nei tweet, del nome di Silvio Berlusconi, il grande outsider della sfida.

A livello di ranking, i tweet più popolari sono risultati quelli del nostro columnist Daniele Capezzone, molto seguito sui social. Le sue posizioni liberali e graffianti suscitano sempre una grande eco mediatica. Capezzone non nasconde generalmente le sue critiche nei confronti di Draghi per il suo approccio “dirigista” e, di conseguenza, non è un tifoso della sua candidatura come Presidente della Repubblica, ma il suo tweet più virale, con ben 3.984 like, non ha riguardato il Quirinale, ma una questione che tocca di più la pancia dei cittadini: la contrarietà all’obbligo vaccinale per gli over 50 introdotto dal DL Covid ai primi di gennaio.

Al secondo posto del ranking dei like il deputato leghista Claudio Borghi, con un tweet critico nei confronti dell’asse Draghi-Brunetta, che ha riscosso 3.015 like.

Al terzo posto, sempre nella settimana tra il 3 e il 10 gennaio, la saggista ed ex giornalista Maria Giovanna Maglie, una delle principali animatrici dell’hashtag #supermarioflop. Il suo tweet critico sull’obbligo vaccinale per gli over 50 ha avuto 2.882 like.

In sostanza, secondo l’analisi KPI6, il dato interessante che emerge è che i tweet più seguiti sono stati quelli che, di fatto, sconfessano Draghi come presidente del Consiglio e, di conseguenza, come Capo dello Stato. Una rilevazione che, tuttavia, va letta anche considerando il sentiment generale della popolazione negli ultimi giorni, molto condizionato dalle nuove norme anti Covid.

Da segnalare, in particolare, che tra i top 15 tweet della settimana più di uno ha riguardato il tema del Presidente della Repubblica donna.

L’andamento generale del comportamento su Twitter in merito al voto del Colle, in conclusione, riflette il dibattito politico e sociale degli ultimi giorni: ogni giorno, sulla base delle notizie che incalzano su vari fronti, dal PNRR alla pandemia, fino agli auspici espressi ieri da Goldman Sachs, riportano sempre allo stesso quesito: Mario Draghi diventerà Presidente della Repubblica sì o no? 

Non esistono candidati alternativi, non esistono “ballottaggi” o “corse a tre”. Esiste un solo candidato davvero forte intorno al quale verrà votato, a partire dal 24 gennaio, una sorta di referendum parlamentare. Se verrà assicurata un’ordinata prosecuzione della legislatura fino a scadenza naturale, attraverso una maggioranza ampia come quella attuale oppure l’ipotetica “maggioranza Ursula”, prevarranno i “sì”.
Se, invece, ciò non avverrà, verrà scoperchiato il vaso di Pandora dell’elezione a maggioranza relativa con la prevalenza di una parte sull’altra. E a quel punto qualsiasi nome, ma davvero qualsiasi, potrà tornare di attualità.