Politica

La commissione Esteri del Senato va a Stefania Craxi. Caos 5Stelle

18
Maggio 2022
Di Alessandro Caruso

La presidenza della commissione Esteri del Senato alla fine è andata a Stefania Craxi (Forza Italia) alla seconda votazione con 12 voti favorevoli. In 9 hanno votato il pentastellato Ettore Licheri mentre Pier Ferdinando Casini, come annunciato, si è astenuto. Da quanto si è appreso, a Stefania Craxi sono arrivati i 3 voti di Forza Italia, i 4 della Lega, uno da FdI, 3 dal Misto e uno da Cal. Licheri invece ha potuto contare – come confermato dai rispettivi gruppi – sui 5 voti del Movimento, i tre del Pd, e su quello di Italia viva. Voci circolate con insistenza in mattinata fanno riferimento ad un possibile “tradimento” della 5 stelle Simona Nocerino rispetto alle indicazioni di partito. Era lei effettivamente la designata per sostituire l’ex presidente grillino (e “putiniano”) Petrocelli, quella su cui sarebbero potuti convergere i voti degli altri componenti della coalizione e forse anche quelli degli indecisi. Ma stando alle dichiarazioni della diretta interessata, si tratterebbe solo di supposizioni.

La cosa certa è che il voto rappresenta una sonora sconfitta per il M5S, che perde la presidenza di una commissione pesantissima e soprattutto si rivela diviso. Di sicuro l’asse Conte-Taverna non è riuscita a imporre la sua linea, mettendo in seria discussione la leadership del presidente del partito. Ma i rumors parlano anche di un ruolo decisivo di Di Maio, che avrebbe caldeggiato il voto alla Craxi per dare una spallata alla corrente antagonista del Movimento, capeggiata, appunto, dall’ex presidente del consiglio.

Tuttavia il nuovo assetto della commissione tutto sembra meno che un ripiego. La preparazione politica di Stefania Craxi non è mai stata messa in discussione grazie alla sua esperienza, soprattutto in tema di politica estera ed europea. Le sue parole a commento della nomina confermano lo spessore istituzionale della sua figura: «Non ho mai fatto una questione di incarichi. Sono onorata di questa scelta della commissione Esteri. La prima cosa che mi sento di dire è che la politica estera di un grande Paese non deve essere un argomento che divide maggioranza e opposizione soprattutto in un momento così delicato della storia del mondo, quindi lavoreremo insieme – ha commentato Stefania Craxi – bisogna immediatamente dare dei segnali chiari: c’è una guerra in corso, bisogna usare la durezza necessaria per condurre a un dialogo, la commissione darà segnali in questo senso».

Di recente il The Watcher Post l’ha anche vista protagonista di una puntata del talk “A view from Italy”, condotto da Daniele Capezzone, nel corso del quale si è fatto un interessante approfondimento geopolitico sulla guerra in Ucraina e in cui la conoscenza dell’argomento da parte della senatrice è emersa in tutta la sua completezza.

«Oggi registriamo che di fatto si è formata una nuova maggioranza, che spazia da Fratelli d’Italia sino a Italia Viva. Si è formata violando patti e regole – questa l’analisi stizzita di Giuseppe Conte, chiarita durante il Consiglio nazionale straordinario del partito, convocato subito dopo l’accaduto -. Oggi M5s, Pd e Leu sono stati responsabili, altri no». Secondo Conte il premier Draghi e il governo erano stati avvertiti ieri, perché ieri si era capito che si stava lavorando in modo surrettizio a violare patti, regole e accordi «quindi – ha concluso – è stato avvertito il presidente del Consiglio e spetta innanzitutto a lui prendere atto della responsabilità di tenere in piedi questa maggioranza».
Al momento, però, la situazione resta in stand-by: i ministri grillini e i sottosegretari restano al loro posto, non c’è in campo l’idea di tirarsi fuori, come prospettavano alcune indiscrezioni. Anche se la già difficile convivenza rischia di diventare insostenibile, l’incidente potrebbe essere dietro l’angolo. Per questo in molti auspicano un confronto tra Conte e Mario Draghi, che non escluso abbia luogo già nelle prossime ore.

I COMMENTI
Il voto in Commissione Esteri rappresenta una nuova avvisaglia di squilibrio all’interno della maggioranza. E nei commenti dell’agone parlamentare non si nasconde questa constatazione: «L’elezione della senatrice Stefania Craxi alla presidenza della commissione Esteri è l’ennesima conferma dell’implosione di questa maggioranza di governo, rafforzando così le ragioni che oltre un anno fa ci avevano convinto a rimanere all’opposizione. Una maggioranza sempre più dilaniata che va avanti soltanto per la paura del voto e per garantirsi posizioni di potere» ha detto il presidente del gruppo di Fratelli d’Italia al Senato, Luca Ciriani. «Fratelli d’Italia, fedele alla linea politica che dall’inizio di questa legislatura ha indicato Giorgia Meloni, ha votato – sottolinea – da opposizione responsabile la senatrice Stefania Craxi considerata l’unica, alla luce delle altre candidature in campo, capace di guidare con competenza, terzietà e senza imbarazzi la commissione Esteri. Questa elezione, peraltro, conferma che quando il centrodestra è unito è vincente. Obiettivo che per FdI rimane prioritario, come dimostra la scelta fatta oggi nella votazione della commissione Esteri”.

Da Tajani sono arrivate le congratulazioni: «Un ruolo molto importante e delicato, soprattutto in questa fase storica. Stefania Craxi è una persona autorevole e competente e saprà svolgere al meglio il suo lavoro. Auguri!» ha scritto su Twitter.

Il portavoce nazionale dell’Udc, Antonio Saccone, ha aggiunto: «Risulta evidente, ormai, che l’alleanza giallo-rossa è finita e che la linea politica di Conte ha sempre meno appeal tra i suoi».

Mentre dal Nazareno, i vertici del Pd hanno fatto sapere che quello andato in scena questa mattina nella commissione Esteri del Senato «è stato un colpo di mano della destra. La presidenza spettava al M5S – aggiungono le stesse fonti – il Partito democratico è stato leale».