Politica

I nodi dei prossimi assetti nelle istituzioni UE

11
Giugno 2023
Di Gianni Pittella

Giuliano Amato nella sua intervista a Repubblica e Mario Draghi nel suo intervento alla cerimonia di ricevimento del Miriam Pozen Prize hanno sviluppato analisi e considerazioni tutte molto interessanti, ma ve ne sono due che hanno una indiretta correlazione con gli assetti prossimi delle istituzioni europee.

Quando il Presidente emerito della Corte Costituzionale parla del fardello politico ideologico di cui la premier Meloni e il suo partito dovrebbero liberarsi per accreditarsi come forza moderata e di governo anche in chiave europea, pone un tema essenziale rispetto alle alleanze a cui conseguiranno gli assetti politici europei.

Non è solo il problema di togliere la “fiamma“ dal simbolo (che peraltro non è cosa di poco conto) è il riconoscere che i valori per cui ci si è battuti nel passato sono agli antipodi della democrazia e perciò vanno abiurati.

Tema importante in Italia ed ancor più importante in Germania dove il retaggio dei regimi nazi fascisti pesa sulle grandi forze democratiche, a cominciare dai cristiano democratici che difficilmente potrebbero consentire una alleanza tra PPE ed ECR senza posizioni più che chiare su questi temi.

Anche il rapporto stretto tra la Meloni e i governi di Ungheria e Polonia rientrano in questo chiarimento di fondo, senza il quale la sponsorizzata alleanza di centrodestra europeo rimane una costruzione di carta pesta.

L’ex premier Mario Draghi ha fatto invece riferimento alla vicenda economica e finanziaria mondiale che è destinata a provocare azioni di stimolo pubblico alla economia per contrastare derive recessive e stagnanti.

Perché questa giusta riflessione non ha portato ad una proposta di modifica del patto di stabilità con il varo di una capacità di bilancio permanente e autonoma? C’è una divisione politica su questo tema così importante e tra chi? Una alleanza tra PPE e ECR che posizione avrebbe su questo tema?

Temo negativa.

Sono questi ed altri i nodi che vanno sciolti di qui alle elezioni europee se si vorrà evitare il rischio di sempre, quello di trasformare una contesa europea in una riedizione delle scontro nazionale.