Politica

Elezioni regionali, la campagna elettorale si chiude con gli appelli al voto: astensione nemico comune

10
Febbraio 2023
Di Simone Zivillica

La campagna elettorale per le imminenti elezioni regionali è quasi arrivata al capolinea. La corsa, nel Lazio, è a tre e i sondaggi parlano abbastanza chiaro. La divisione tra il fronte centro-sinistra e pentastellato graverà sensibilmente sui risultati che andremo a leggere da lunedì sera in poi. L’unità del centro-destra, al contrario, sarà dirimente nell’affermazione del vantaggio che li vede in testa, e non di poco, in tutti i sondaggi pre-elettorali. La sfida, tuttavia, non può dirsi chiusa, tant’è che i candidati, soprattutto quelli dei due schieramenti “classici”, che si scambiano accuse sul passato politico in regione o sulle proprie operazioni personali di compravendita immobiliare, così come su errori giovanili o cause in corso. La sfida reale, però, sembra – fortunatamente – vertere sulle differenze in termini programmatici e, ancor di più, sulla capacità dei candidati di convincere i cittadini a tornare alle urne, oltre che di consolidare il proprio elettorato provando a strappare qualche voto agli avversari.

Il monolitico schieramento in sostegno alle prossime elezioni regionali dell’ex presidente della Croce Rossa Italiana, che rispecchia la compattezza della maggioranza di governo a livello nazionale, porta l’aspettativa registrata dai sondaggi in una forbice di gradimento tra il 41% e il 46%. Il fronte del centrosinistra, seppur forte dell’appoggio di molte liste, tra cui quella radicale, di +Europa, Volt, di Azione e Italia Viva, nonché ovviamente del PD e dell’alleanza Sinistra e Verdi italiani, non basta per far avvicinare abbastanza il candidato assessore uscente alla Sanità del Lazio alle cifre dello sfidante Rocca, fermandosi in un gap che lo vede al minimo al 32,4% e al massimo al 38,2%. Infine, lo storico volto di Linea Blu Donatella Bianchi, portabandiera delle mire e istanze laziali dei 5 Stelle, sfiora, nelle più rosee aspettative, il 20% fermandosi in una forbice – seppur molto ampia – che la vede tra il 12,9% e il 20,8% (fonte Bidimedia Sondaggi).

I sondaggi, però, sono spesso poco più che specchietti per le allodole, e il voto viene sempre influenzato da una quantità di fattori che non sempre trovano spazio nelle rilevazioni pre-elettorali. L’affluenza, su tutti, sarà un valore fondamentale che sposterà significativamente il risultato da una parte o da altre. Appare pacifico pensare, infatti, che un dato di astensionismo alto premierà in qualche modo le formazioni di destra e sinistra, forse più quella di Rocca in quanto potrebbe farsi forza sulla delusione dell’elettorato rispetto all’operato della giunta Zingaretti, e quindi di D’Amato. Al contrario, un’alta affluenza nelle prossime elezioni regionali potrebbe favorire proprio D’Amato, a cui potrebbero venir riconosciuti gli oggettivi ottimi risultati ottenuti con la campagna vaccinale in occasione della risposta sanitaria regionale all’emergenza Covid-19. Allo stesso modo, la Bianchi potrebbe giovare di un numero di elettori alle urne consistente, in controtendenza con i dati di affluenza delle votazioni nazionali di qualche mese fa, facendo leva sul primum movens del Movimento che l’appoggia: il voto di protesta.

Non è un caso, a tal proposito, che tutti i candidati abbiano espresso la loro chiamata agli elettori con un forte appello durante l’ultimo confronto organizzato da Il Messaggero. Donatella Bianchi si è rivolta a tutti coloro che vorranno un presidente di regione presente e che vigilerà sull’operato della macchina governativa. D’Amato, invece, richiama il suo recente passato nella gestione delle operazioni sulla campagna vaccinale: «mi avete conosciuto soprattutto nel momento più buio, quello della pandemia. Roma è stata la prima città in Europa ad avere a che fare nel primo territorio con casi di positività. E se qui non abbiamo le scene di altri capitali è perché c’è stato un metodo che vogliono portare in tutti gli ambiti della nostra Regione» – ha detto ai giornalisti de Il Messaggero. Infine, Rocca si è rivolto ai cittadini laziali non risparmiandosi una delle tante frecce che non lesina mai nello sferrare al suo diretto sfidante dello schieramento opposto: «chiedo di votarmi per una Regione che sappia prendersi cura dei suoi cittadini e dei più fragili, per una Regione verde, per una Regione del fare, perché non è saper fare avere 2 miliardi per riorganizzare le strutture sanitarie e spenderne solo 900 milioni».

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