Politica

Addio a 2.5mila regi decreti. L’Italia dei bisnonni solo nei ricordi

16
Marzo 2023
Di Giampiero Cinelli

C’è un Italia ormai lontanissima, che ancora in parte viene rievocata nella nostra legislazione. Capita ogni tanto che qualche iter venga rallentato dai cosiddetti “regi decreti”. Ovvero tutte quelle norme emanate nel periodo che va dal 1961 al 1944. Di quell’Italia pre-repubblicana, esattamente riguardo al periodo 1961-1970, oggi il governo nel Cdm si avvia a cancellare 2.536 leggi, con l’esame preliminare di un Ddl di riforma istituzionale da parte del ministero delle riforme istituzionali, guidato da Maria Elisabetta Alberti Casellati.

Sono tutti decreti pensati su un mondo che non c’è più. Si va dalle gabelle alle tasse su cani, cavalli, bestiame, fino ad arrivare al «regolamento per la vendemmia dell’uve» o «pei barcaiuoli». Chiaramente è facile intuire che molti dei più pittoreschi non sono più realmente effettivi. Ma adesso spariranno di fatto dalla Gazzetta Ufficiale.

Dunque che ne sarà delle «pensioni vitalizie da assegnare ai Postiglioni Lombardi»? Cioè a chi guidava i cavalli delle carrozze di posta. O del regolamento «per l’esame da subirsi dagli aspiranti all’esercizio della Pubblica mediazione nella Provincia di Bologna»? Chissà poi la sorte dell’«l’autorizzazione a una società di mutuo soccorso ad agire «contro i danni della grandine», o ancora la legge utile a «a regolare il Corpo dei Pompieri».

Ma quanti sono i regi decreti tuttora vigenti? Stando alle ultime comunicazioni della Banca Dati istituzionale “Normattiva“, se ne contano 33.466. Più 719 regi decreti legge. 108 invece i regi decreti legislativi ancora non decaduti, La statistica è aggiornata al 2021, ad ogni modo è già difficile avere un quadro numerico assolutamente certo. Le leggi in vigore, complessivamente, inclusi anche i decreti del Duce, sono 110.000. Ma al conteggio potrebbero mancare molte disposizioni locali e regionali. Dall’Unità d’Italia, se includiamo anche gli atti abrogati, arriviamo a circa 203.000 leggi. E pensare al mantra di molti giuristi, secondo cui uno Stato che funzioni non ne deve avere più di 10.000.

Articoli Correlati