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Oltre la lagna e l’indignazione permanente, la sinistra che propone?
Di Daniele Capezzone
Ricapitoliamo. C’è il rischio-fascismo. Giorgia Meloni è cattiva e Matteo Salvini pure. Atreju non va bene: partecipano in troppi e rischia di essere un evento popolare. Non va bene nemmeno la fiera “Più libri più liberi”, perché vi partecipano anche editori sgraditi ai compagni.
Non è uno scherzo, ma la surreale sintesi della lagna progressista dei giorni passati. Ogni giorno un lamentoso rosario di recriminazioni e anatemi, di indignazioni a comando e di scomuniche.
Ecco: oltre tutto questo cosa c’è? C’è una proposta in positivo? Un’idea-forza? Una speranza nella quale il grande popolo di sinistra, che i partiti di riferimento dovrebbero rispettare di più, possa minimamente identificarsi?
Questa rumorosa e clamorosa mancanza è un fatto politico drammatico, che fa male alla democrazia italiana.





