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Povera Elly, l’entusiasmo per lei è finito. Ora cercano un “Mamdani”
Di Daniele Capezzone
Che la sinistra italiana potesse innamorarsi di Mamdani era una evenienza fin troppo facile da prevedere. La storia degli ultimi trent’anni è piena di papi stranieri, di “modelli” da imitare, di patetici e provinciali “la sinistra riparta da…”.
Senonché stavolta c’è una novità abbastanza clamorosa. La persona che avrebbe dovuto realizzare una nuova “connessione sentimentale” con il popolo dei dimenticati c’era già, almeno in teoria.
Si trattava (verbo non casualmente all’imperfetto) di Elly Schlein, descritta per mesi dalla stampa amica (quindi quasi tutta) esattamente in quei termini: non una dei soliti, non una del vecchio caminetto dei notabili Pd, ma la giovane donna che avrebbe consentito di riavvicinare delusi, disamorati, ragazzi, astenuti.
Se ora si cerca febbrilmente proprio una figura del genere, la spiegazione è perfino ovvia: l’operazione Schlein non ha funzionato.
E questo secondo i suoi stessi accompagnatori e sostenitori mediatici. Povera Elly: a breve manca solo che qualcuno dica “Schlein chi?”, facendo finta di non conoscerla.





