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Conferenza di Monaco: al centro, morte Navalny, Ucraina e Medioriente

16
Febbraio 2024
Di Ilaria Donatio

È iniziata, oggi, nel capoluogo bavarese, la Conferenza sulla sicurezza di Monaco (Msc), la 60esima: il più importante incontro mondiale di politici ed esperti di politica di sicurezza con la partecipazione anche di decine di capi di Stato e di governo e ministri. I temi principali saranno i conflitti in Ucraina e in Medioriente

Il primo messaggio di Monaco è per Navalny
Nel messaggio di saluto a inizio lavori, il presidente della Msc, Christoph Heusgen ha ricordato la morte dell’oppositore russo Alexei Navalny. «Piangiamo oggi Alexei Navalny, un uomo molto speciale», ha detto Heusgen. «I nostri pensieri sono con sua moglie e i suoi figli», ha aggiunto, ricordando che la moglie di Navalny è a Monaco e avrebbe dovuto partecipare alla conferenza «e parlare di una Russia migliore».

Anche la moglie di Navalny, Julija Borisovna, ha parlato dal podio della Conferenza della sicurezza di Monaco dicendo fra l’altro che, se la notizia della morte marito fosse vera, il presidente russo Vladimir Putin e altri responsabili russi devono sapere che «saranno puniti» per quello che hanno fatto. 

I temi della Conferenza
I temi principali della Conferenza che si svolgerà anche nella giornata di domani, saranno i conflitti in Ucraina e in Medio Oriente. Il programma della “Munich Security Conference” – pubblicato solo nelle ultime ore – prevede fra l’altro la partecipazione a “dialoghi” e “discussioni” della Vicepresidente degli Stati Uniti d’America, Kamala Harris; del Segretario generale delle Nazioni Unite, António Guterres; e dell’Inviato speciale del Presidente Usa per il clima, John Kerry. 

Von der Leyen, ‘difesa Ue in stretto coordinamento con la Nato’ 
«Ventidue dei nostri Stati membri fanno parte dell’Alleanza transatlantica, questo significa che la strategia per rafforzare l’industria europea della difesa è in stretto coordinamento con la Nato». Lo ha detto la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, nel corso di un punto stampa congiunto con il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, alla Conferenza di Monaco. «Abbiamo una forza militare congiunta che possiamo schierare per difendere i nostri valori e le nostre democrazie», ha sottolineato von der Leyen. 

Ucraina e morte Navalny
Il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, ha affermato che «se si vuole una pace duratura, occorre continuare a fornire all’Ucraina armi e munizioni». Stoltenberg ha quindi ribadito la richiesta agli alleati di investire di più nella Difesa. «Ciò richiede l’espansione della nostra base industriale transatlantica per aumentare le consegne in Ucraina e ricostituire le nostre scorte. E passare da un ritmo di pace lento a uno più frenetico di conflitto, producendo di più e a una velocità più elevata».

Poi, replicando alla richiesta di un commento sulla morte del dissidente leader dell’opposizione russa Alexei Navalny, ha detto: «Oggi il mio messaggio è che dobbiamo stabilire tutti i fatti e la Russia deve rispondere a tutte le domande, molte serie sulle cause» di questo decesso.

Sia il segretario di Stato americano Antony Blinken che la vicepresidente Usa  Kamala Harris, sono intervenuti a margine della Conferenza sulla morte di Navalny:  «La sua morte in una prigione russa e la fissazione e la paura di un uomo non fanno altro che evidenziare la debolezza e la corruzione nel cuore del sistema costruito da Putin. La Russia è responsabile di questa situazione».

Harris: “Non facciamo un regalo a Putin”
Harris ha aggiunto: «La morte di Navalny è un altro segno della brutalità di Putin: qualsiasi cosa dirà Mosca, la Russia è responsabile della sua morte». Dunque, la numero due della Casa Bianca, sull’Ucraina, ha dichiarato che se il Congresso non riuscisse a garantire all’Ucraina «le armi e le risorse di cui ha disperatamente bisogno”, gli Stati Uniti farebbero “un regalo” al presidente russo Vladimir Putin.

La vicepresidente Usa, rivolgendosi all’Europa, ha anche detto: «Avete chiarito che l’Europa sarà al fianco dell’Ucraina. Io chiarisco che il presidente (Joe) Biden ed io siamo al fianco dell’Ucraina, e assieme alla maggioranza bipartisan delle due camere del Congresso lavoreremo per assicurare che il Paese abbia le armi e le risorse di cui ha disperatamente bisogno. Fallire – ha sottolineato Harris – sarebbe un regalo a Vladimir Putin».

«Un attacco a uno è un attacco a tutti», ha concluso Kamala Harris durante il proprio intervento in cui ha ribadito il principio del mutuo impegno alla Difesa dei Paesi della Nato sancito dall’articolo 5 del Trattato atlantico. «L’America continuerà a guidare“, ad avere un ruolo guida sulla scena mondiale anche perché, «in questi tempi di incertezza è chiaro che l’America non può ritirarsi» ma deve ergersi per «la democrazia» e «stare con i nostri alleati».

Medio Oriente: non ci sarà pace per i palestinesi con Hamas
Il ministro israeliano degli Esteri, Israel Katz, ha affermato oggi che Israele si coordinerà con l’Egitto sui rifugiati palestinesi e troverà un modo per non danneggiare gli interessi del Paese nordafricano. In un panel tenuto alla Conferenza di Monaco sulla sicurezza.

La Corte internazionale di giustizia «deve punire” il movimento islamista palestinese Hamas «per quello che sta facendo». Lo ha detto l’ex ministra degli Esteri di Israele, Tzipi Livni, intervenuta alla Conferenza di Monaco sulla sicurezza. A Livni, membro del gabinetto di sicurezza israeliano durante le operazioni militari israeliane a inizio degli anni 2000, ha affermato che «Hamas sta usando il diritto umanitario per il suo interesse. Hamas non rappresenta la legittimità dei palestinesi». Per Livni, «non c’è speranza di pace per i palestinesi se ci sarà Hamas».

Tajani a Monaco per il G7 di domani
Anche il vice presidente del Consiglio e ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Antonio Tajani, è in arrivo a Monaco di Baviera, per partecipare alla Conferenza sulla Sicurezza. Una missione che proseguirà anche domani, sabato 17 febbraio quando il vicepremier presiederà la prima riunione dei Ministri degli Esteri del G7 nell’anno di Presidenza italiana. L’incontro si aprirà con un confronto sulla crisi nella Striscia di Gaza e sui suoi effetti nel quadrante mediorientale, per poi proseguire con uno scambio di vedute sulla situazione nel Mar Rosso. La seconda parte della riunione sarà aperta alla partecipazione del ministro degli Affari Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, con cui verrà affrontata l’aggressione russa all’Ucraina e la prosecuzione del sostegno del G7 a Kiev.

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