Innovazione

Agenzia per la cybersicurezza, inizia lo spoils system. I possibili nomi per il dopo Baldoni

07
Marzo 2023
Di Alessandro Caruso

Le prove generali di spoils system hanno trovato come palcoscenico l’Agenzia per la cybersicurezza nazionale, dove ieri sera si è dimesso l’ormai ex direttore Roberto Baldoni, colui che l’Agenzia l’aveva sostanzialmente plasmata e resa operativa, su volontà e con la benedizione dell’allora primo ministro Mario Draghi.

Ma negli ultimi mesi i rapporti di Baldoni con Palazzo Chigi si sono deteriorati. Stando alle indiscrezioni circolate sulla stampa a generare le tensioni potrebbe essere stata la richiesta da parte di Baldoni di una maggiore copertura economica per le attività strategiche dell’Agenzia e di una maggiore volontà politica nel sostegno a questo istituto. L’Agenzia, in effetti, ha un organico piuttosto esiguo al momento se rapportato alle tante attività da svolgere per assolvere il delicato ruolo di “scudo digitale” dei sistemi informativi nazionali. Dall’altra parte la Meloni e il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano, fedelissimo del premier, avrebbero storto il naso per le difficoltà di comunicazione con l’Agenzia e per la rocambolesca gestione mediatica dell’ultimo attacco hacker, quello attribuito all’organizzazione filorussa Noname057, che si era infliltrata nel sito del Csm e del ministero del Lavoro.

La conclusione? Serve un nome di maggiore fiducia e riconducibile più direttamente al nuovo estabilishment politico. E questa, in effetti, sembra essere la principale ragione del cambio al vertice, anche perché nei prossimi anni l’Agenzia per la cybersicurezza potrebbe diventare destinataria di importanti investimenti statali. Ecco perché si sta pensando a una governance più “friendly”. Il Consiglio dei ministri di giovedì potrebbe dare maggiori risposte a questa domanda, anche se sui giornali di oggi circola già il nome di Nunzia Ciardi come possibile sostituta di Baldoni. La Ciardi è attualmente la numero due dell’Agenzia, ed ex capo della Polizia postale, nonché membro del Consiglio del “Women4Cyber”, iniziativa avviata dall’organizzazione europea per la Sicurezza cibernetica, volta ad implementare il coinvolgimento delle donne nel settore della sicurezza cibernetica. Nel 2021 è stata anche vincitrice del premio “Inspiring Fifty 2021 Italy”, conferito da personalità del mondo imprenditoriale, del business e dell’accademia alle donne che fanno da “role model” nel mondo della tecnologia. Autrice del libro del libro “Con lo smartphone usa la testa”, Sperling & Kupfer, 2018. Insomma un nome di spessore. Ma fonti governative parlano anche di un altro nome in lizza.

Si tratta di Cristiano Cannarsa, dal 2017 amministratore delegato di Consip, la centrale acquisti della pubblica amministrazione, ma prima ancora presidente e amministratore delegato di Sogei SpA, la società di Information Technology partecipata al 100% dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, che opera sulla base del modello organizzativo dell’in-house providing e che si occupa sostanzialmente di realizzare servizi informatici in grado di governare la complessità del sistema pubblico. Il nome di Cannarsa era già circolato a gennaio come possibile sostituto, in quota Lega, del direttore generale del Mef Alessandro Rivera. Ma aveva dovuto fare un passo indietro per lasciare il posto al meloniano Antonino Turicchi. Adesso, quindi, potrebbe essere il suo turno, anche per riequilibrare i rapporti di forza tra Fratelli d’Italia e Lega.

Ora bisogna aspettare le mosse del governo, che certamente saranno celeri. Anche perché il Dipartimento delle informazioni per la sicurezza pochi giorni fa nella sua relazione al Parlamento ha parlato di un aumento di segnali indicativi di azioni di spionaggio cinernetico ai danni del nostro paese. La situazione, quindi, è delicata. Il baluardo rappresentato dalla nostra Agenzia per la cybersicurezza nazionale ha bisogno di una guida.