Innovazione

L‘ambizione dell’Italia nel settore spazio non si ferma

28
Febbraio 2022
Di Flavia Iannilli

È stimato che i governi mondiali destinano tra gli 86,9 e 100,7mld di dollari al settore spaziale. L’Europa, davanti a Cina, Russia, Giappone e India è seconda al mondo con un budget di 11,48mld. Il mercato della Space Economy oggi vale 337mld, ma si stima che l’asticella si alzerà fino ad arrivare a 642mld entro il 2030. Un terreno fertile per gli investimenti al quale non guardano solo gli stati ma che coinvolge anche i privati, tanto che, nel 2021, hanno finanziato le imprese del settore con 12,96mld di euro.

Negli ultimi mesi, mentre il pianeta Terra combatteva la pandemia, il settore spaziale ha collezionato traguardi importanti. La Cina è arrivata su Marte, conquistando la medaglia di bronzo tra le potenze mondiali. Abbiamo assistito ad un’accelerazione importante dei viaggi spaziali con civili, promossi da privati. È avvenuto il lancio del nuovo satellite di seconda generazione della costellazione Cosmo-SkyMed, una vittoria, insieme ad altre missioni andate a buon fine, un risultato che esalta la sinergia tra pubblico e aziende private. Nell’ambito del Trattato del Quirinale è stato portato a compimento un accordo con la Francia nel settore dei lanciatori. Altrettanto significativo è il raggiungimento dell’accordo internazionale per la messa in orbita di un sistema satellitare europeo, a cui l’Italia contribuisce con i fondi del Pnrr.  

A quanto pare lo studio e le missioni che riguardano lo spazio non sono tanto lontane come potrebbe sembrare. Per questo l’Italia ha incrementato, in modo significativo, le risorse dedicate allo spazio. Dati che il Ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale, Vittorio Colao, ha specificato durante l’audizione presso le commissioni attività produttive di Camera e Senato avvenuta mercoledì 23 febbraio.

Sul bilancio nazionale del settore spazio l’ammontare delle risorse disponibili arriva a circa 2mld sul Piano triennale dell’ASI (Agenzia Spaziale Italiana) ai quali si aggiungono i 2,3mld del Pnrr e del Fondo Complementare. Per la partecipazione dell’Italia al Programma ARTEMIS, con la NASA, sono stanziate ulteriori risorse per un totale di 300mln. A questi si aggiungono i programmi che vedono coinvolti il Ministero della Difesa e quello dello Sviluppo Economico, i quali co-finanziano progetti come Cosmo-SkyMed e Sicral (costruzione di satelliti geostazionari per assicurare le comunicazioni in caso di eventi critici).

A questi numeri vanno sommate alle risorse che verranno impegnate, a novembre, sui programmi relativi alla prossima Ministeriale ESA 2022. Queste le missioni su cui si basa il rilancio dell’ambizione strategica italiana sullo spazio.

Ma quali sono gli obiettivi a cui puntano questi investimenti? Colao specifica che la stretta collaborazione con ASI ed ESA si propone di raggiungere: «Il rafforzamento di capacità e competitività della filiera industriale spaziale e aerospaziale, lo stimolo all’innovazione e alla ricerca scientifica attraverso investimenti mirati ai segmenti più innovativi e rilevanti, la creazione di nuovi modelli di business che mirano alla sinergia tra pubblico e privato per l’utilizzo dei dati spaziali che hanno un ritorno economico e sociale potenzialmente molto vasto».

Sul primo punto si basa il Piano pluriennale dell’ASI che, a sua volta, include sei aree molto importanti. Dalla telecomunicazione all’osservazione della Terra, dai Nano-satelliti alle infrastrutture orbitanti, dalle infrastrutture di terra fino alla ricerca e alla formazione.

L’aumento dei dati satellitari ha un’enorme ricaduta su temi che riguardano il pianeta da vicino. Dalle analisi che derivano dall’osservazione del pianeta, ne derivano informazioni per monitorare i cambiamenti climatici, per migliorare l’agricoltura di precisione, per controllare le infrastrutture critiche, per gestire le emergenze, per rafforzare la sicurezza marittima e per migliorare la prevenzione delle minacce alla sicurezza.

A questi focus si aggiungono le sfide del futuro: l’intensificazione delle partnership, il sostegno dello sviluppo dell’industria aerospaziale che passa attraverso la creazione, lo sviluppo e l’aggiornamento delle competenze umane e la sicurezza.

I progetti da affrontare sono molto ambiziosi, ma per l’Italia, che rientra nella cerchia di paesi leader nel settore spazio, c’è bisogno di puntare in alto per poter continuare a brillare.