Innovazione

Difesa, Boscolo CEO LMA Aerospace Technology :« Fondamentale sinergia tra PMI e istituzioni»

25
Aprile 2022
Di Flavia Iannilli

L’evoluzione del concetto di difesa e di sicurezza porta con sé il cambiamento delle minacce e degli obiettivi da raggiungere per non farsi trovare vulnerabili. Non solo armi convenzionali, non più esclusivamente guerra di trincea, ma attacchi ibridi di diverso genere. Se la sfida nel progresso relativa alla cybersicurezza e alla tecnologia avanzata si è resa necessaria sotto pandemia, ad oggi la corsa alla tutela diventa prioritaria. L’importanza dei fondi per le spese militari coinvolge a pieno l’industria della difesa italiana, in modo particolare con l’avvento delle risorse del Pnrr. Fulvio Boscolo, CEO LMA Aerospace Technology, spiega impegni e obiettivi da raggiungere in un settore prioritario per il nostro paese.

Le spese militari sono state aumentate, quanto investito creerà un indotto a cascata su tutta la filiera. Voi di quale segmento vi occupate e in che modo questi fondi possono essere utili alla vostra attività?
«LMA Aerospace Technology è un’azienda che opera sul mercato nazionale ed internazionale ormai da 52 anni, una realtà che lavora per tutto l’indotto della difesa nell’ambito aeronautico. Il core business è la specializzazione nella produzione di particolari di alta criticità per grossi player che sviluppano, in modo particolare, programmi nell’ambito della difesa. Ad oggi LMA lavora con realtà internazionali di rilievo non solo nel settore difesa ma anche in quello civile, quindi commerciale. Nel corso degli ultimi anni siamo entrati a far parte della supply chain di realtà importanti inserendoci in programmi che hanno una lunga visibilità nel tempo. Opportunità che ci ha permesso di lavorare su un piano di investimenti assolutamente di livello, consentendoci la crescita e lo sviluppo che sono fonte di grandi traguardi. L’importanza dei fondi che si potranno ottenere dal PNRR e da altre varie iniziative di supporto economico-finanziario in favore delle imprese è naturalmente vitale. Aziende come LMA poggiano tutta la loro spinta innovativa e di sostenibilità su reinvestimenti legati al proprio business, ma certamente, se si vuole traguardare tutti assieme gli obiettivi nazionali e mondiali di un’economia assolutamente sostenibile abbinata ad una tecnologia sempre più avanzata, è necessario poter accedere a questi fondi e in questo la sinergia tra imprese ed istituzioni deve raggiungere la massima espressione possibile». 

Sappiamo che operate molto con centri di ricerca e università. Cosa pensate del contributo che queste partnership possono portare sotto il profilo delle competenze?
«La sinergia che si crea tra imprese e università è fondamentale. Il fatto che il nostro ufficio di ricerca e sviluppo, oggi, sia costituito da risorse che arrivano dal mondo accademico dimostra l’importanza di questo strumento su cui stiamo investendo. La collaborazione instaurata, in modo particolare negli ultimi 5 anni, ha generato opportunità sotto il profilo delle competenze e del know-how aziendale, ma anche in prospettiva di eventuali nuovi prodotti. La relazione con il mondo accademico ci ha permesso di lavorare trasversalmente su più progetti che, un tempo, neanche contemplavamo. Questo ci ha consentito non solo di differenziare il core business che abbiamo sempre rappresentato, ma di entrare su mercati nuovi, incrementando le competenze e diversificando progetti, processi e prodotti che fino ad oggi abbiamo portato avanti con grande ambizione e interesse. Una sinergia che non si limita a sostenere il piano di sviluppo aziendale, ma aumenta la professionalità delle risorse. La possibilità di far crescere le nostre potenzialità attraverso l’ausilio del mondo accademico è un grandissimo valore aggiunto».

La cybersecurity rientra pienamente nel settore difesa, ma l’Italia si è posizionata 20esima nella classifica Desi (Digital Economy and Society Index) 2021. Secondo lei cosa serve per avanzare in questa classifica europea?
«In primis serve un concetto di consapevolezza che molto spesso manca. Bisogna essere fortemente consapevoli delle dinamiche di mercato che sono in forte evoluzione. Se prima, a seguito della pandemia, i temi della cybersecurity erano una priorità, lo diventano ancora di più con l’attuale situazione internazionale. Prima ce ne rendiamo conto e prima possiamo adottare una serie di strumenti volti a garantire la tutela dei dati per i nostri committenti. LMA ha sempre tenuto un livello di consapevolezza molto elevato. Lavorando su programmi di difesa in cui sia i dati che la riservatezza delle informazioni sono poste al primo piano, dobbiamo garantire la tutela di tutti gli elementi, trasmessi internamente ed esternamente, che trattiamo nel quotidiano. I processi legati alla cybersecurity sui quali abbiamo lavorato sono stati accelerati proprio a causa della situazione attuale. Soprattutto perché anche l’attenzione del cliente si è intensificata e questo ci ha spinti ad allinearci a determinate esigenze. Sulla base di questo siamo valutati attraverso dei percorsi di assessment che verificano lo stato di avanzamento di determinati processi interni. Un processo che funge da ulteriore stimolo e sprona a fare sempre meglio».

Nelle strategie di difesa attuali e del futuro quanto è importante la protezione e il monitoraggio dei dati? Quali sono le nuove frontiere per raggiungere questi obiettivi?
«È fondamentale perché abbiamo una responsabilità come imprenditori verso i nostri committenti ma anche verso gli stakeholder. Tutte le informazioni vengono passate attraverso un sistema che rilevi eventuali anomalie e, con un’ottica estremamente trasparente, dobbiamo condividere con i nostri clienti ogni singola azione che noi facciamo nel manovrare i dati sensibili. Mi rendo conto, lavorando sia nel settore aerospace che in quello automotive, che non tutti gli stakeholder possiedono il giusto grado di maturità di affrontare la tematica in maniera strutturata. Per questo faccio riferimento alla responsabilità di cui ci si deve far carico per aiutare le imprese. Facendo in modo di accompagnarle in un percorso di maggior consapevolezza e di una strutturazione dei processi volti a tutelare i dati».

Sappiamo che per il vostro segmento industriale sono fondamentali materie prime come alluminio, titanio e acciaio. Quanto sta influendo la situazione geopolitica attuale sul vostro approvvigionamento?
«Influisce, ma anche in questo caso, meno rispetto ad altri settori. Lavorando su programmi con lunga visibilità contrattualizzati, abbiamo accordi quadro che tutelano la parte di approvvigionamento e, di conseguenza, la posizione di cliente e fornitore. Ma questa regola non è valida per tutti i programmi. Essendo occupati in ambito civile, elicotteristico e aerospace, sono consapevole che è necessario affrontare la situazione con grande attenzione e con molta delicatezza. Condividiamo la situazione con i nostri committenti con i quali lavoriamo sinergicamente per aggredire la questione cercando di individuare strade alternative, rimanendo tutti coscienti che il problema è di livello globale».

Sappiamo che l’Italia è terza in Europa e sesta al mondo per investimenti sullo spazio. In questo momento ci sono grandi progetti a cui state collaborando?
«Fa molto piacere sapere di essere stati selezionati tra le poche imprese, a livello europeo, in grado di poter gestire verticalmente alcune commesse, soprattutto in ambito space. Abbiamo partecipato ad alcune gare internazionali e siamo stati selezionati assieme a big players, alcuni anche nostri clienti, che rappresentano realtà nettamente più grandi di noi. Un traguardo che è motivo di grande orgoglio e che ci riconosce un valore aggiunto sotto il profilo tecnico oltre che di efficientamento. Siamo coscienti che negli ultimi due anni il settore aerospace si è risvegliato: non possiamo fare altro che cavalcare l’onda attraverso anche un piano di investimenti ambizioso, costruito nel tempo, che ci permette di essere tra le prime realtà riconosciute a livello europeo in qualità di azienda in grado di poter supportare una domanda in forte incremento in termini di volume». 

Ritiene che il quadro normativo italiano ed europeo favorisca lo sviluppo di grandi progetti aerospaziali e di infrastrutture abilitanti? Pensa che esistano i giusti strumenti per facilitare una strategica collaborazione pubblico-privato? 
«Sono convinto che il rapporto tra impresa e istituzione, non solo per la fase che stiamo vivendo, ma in maniera specifica per le piccole e medie imprese sia fondamentale. LMA, nonostante le sue dimensioni, è riconosciuta come un’azienda in grado di offrire un servizio completo. Ma è evidente che noi rappresentiamo una pmi, quindi c’è bisogno di dare delle regole molto chiare per agire nell’interesse di poter continuare ad investire. Non ci dimentichiamo che oggi l’Italia è rappresentata da circa il 90% da pmi ed è evidente che le imprese hanno bisogno delle istituzioni e viceversa».

La sostenibilità e la cultura di impresa sono i punti di forza di LMA. Tra gli obiettivi 2020-2023 c’è la realizzazione di un Innovation Hub, di cosa si tratta?
«Cultura di impresa e sostenibilità sono i nostri punti di forza perché sono stati trattati già 10 anni fa nella nostra carta dei valori aziendali. Uno strumento che noi utilizziamo per diffondere i principi e la cultura dell’impresa, quindi a tutte le risorse che entrano a far parte del gruppo viene sottoposta questa carta dei valori che dobbiamo sentire. LMA ha sempre mantenuto un occhio di riguardo all’efficientamento per il risparmio energetico, ai consumi, all’economia circolare che potesse permettere il recupero della materia prima. Senza tralasciare il tema sociale e dell’apertura al territorio. E torniamo alla responsabilità di cui parlavo prima, come imprenditori abbiamo una responsabilità sociale che non è solo legata al mero profitto che l’azienda deve generare. Ma bisogna porre la massima attenzione al territorio provando a creare quelle sinergie necessarie a incrementare opportunità di lavoro, ma anche le competenze delle nostre risorse. In un contesto del genere diventa molto stimolante per un imprenditore, perché si lavora con risorse che credono nei progetti e nell’interesse dell’azienda. Facciamo in modo che loro crescano in termini di professionalità e dal punto di vista di valori etici e sociali in cui noi crediamo. L’Innovation Hub è la sintesi di tutto quello che ho detto in questa intervista. Abbiamo voluto e creduto nella possibilità di aprire una sede che lavorasse a stretto contatto con il territorio e con il mondo accademico. Intercettando le esigenze e provando ad andare a colmare il gap che si è generato in questo momento sul mercato attraverso un percorso formativo, laboratori di ricerca e sviluppo, asset tecnologici di livello sui quali si può investire, processi e prodotti che sono in linea ai requisiti di mercato. Ci piace l’idea di poterci aprire al confronto che ci ha offerto l’opportunità di capire come si muovono gli altri lavorando nella direzione richiesta dal mercato per questo il mercato riconosce in LMA un’azienda di grande valore».