Innovazione

Comitato per la strategia dell’Intelligenza artificale, ecco i nomi

23
Ottobre 2023
Di Alessandro Caruso

Il sottosegretario all’Innovazione tecnologia, Alessio Butti, lo aveva annunciato qualche giorno fa dal Macro di Roma: «Ho già firmato un decreto di nomina dei tecnici che andranno a costituire il nuovo comitato per la strategia dell’intelligenza artificiale». Ebbene, tra questi nomi, secondo quanto risulta a The Watcher Post, dovrebbero figurare anche Gianluca Greco (coordinatore), professore ordinario di Informatica presso l’Università della Calabria, presidente di Aixia, l’Associazione italiana per l’intelligenza artificiale, Viviana Acquaviva, giovane astrofisica esperta di intelligenza artificiale e machine learning, docente presso il Physics Department del CUNY NYC College of Technology e al CUNY Graduate Center, Paolo Benanti, francescano del Terzo Ordine regolare, che si occupa di etica, bioetica ed etica delle tecnologie, Guido Boella, vicerettore vicario dell’Università di Torino per la promozione dei rapporti con le imprese, vicepresidente del competence center Competence industry manufacturing 4.0 e cofondatore della Società italiana per l’etica dell’intelligenza artificiale, Marco Camisani Calzolari, digital evangelist conosciuto dal grande pubblico per la collaborazione con Striscia la Notizia, Virginio Cantoni, professore emerito di ingegneria informatica presso l’Università di Pavia, Maria Chiara Carrozza, Presidente del CNR ed ex ministro dell’Istruzione, Rita Cucchiara, professore di architettura informatica e computer vision presso il dipartimento di Ingegneria Enzo Ferrari dell’Università di Modena e Reggio Emilia, Agostino La Bella, professore ordinario di “Ingegneria economico-gestionale” presso la facoltà di Ingegneria
dell’Università di Roma Tor Vergata, Silvestro Micera, professore di Bioelettronica e Ingegneria Neurale alla Sant’Anna di Pisa, Giuliano Noci, professore ordinario in Ingegneria economico-gestionale; attualmente insegna Strategia & Marketing presso la School of management del Politecnico di Milano e dal 2011 è prorettore del Polo territoriale cinese dell’Ateneo milanese, Edoardo Carlo Raffiotta, avvocato e professore di Diritto costituzionale nell’Università di Milano Bicocca, insegna inoltre diritto amministrativo, diritto dell’innovazione e dell’intelligenza artificiale, e Ranieri Razzante, avvocato, docente di Tecniche di gestione dei rischi di riciclaggio presso l’Università di Bologna e Docente di Tecniche e regole della cybersecurity presso l’Università di Napoli Suor Orsola Benincasa.

Mancano ancora alcune caselle da riempire e poi il comitato sarà completo e potrà mettersi al lavoro per contribuire a dare atto al programma italiano sull’intelligenza artificiale.

La sfida è quella di trovare il giusto equilibrio tra l’innovazione tecnologica e il suo utilizzo. Come aveva avuto già modo di sostenere lo stesso Butti «non siamo per la limitazione della tecnologia, ma per limitare semmai gli effetti devastanti dell’applicazione della tecnologia, perché è fuori dubbio che l’intelligenza artificiale abbia in sé un potenziale straordinario, che si può utilizzare nel modo migliore, ma anche in quello peggiore. La tecnologia deve essere al servizio dell’uomo, non il contrario». Il suo riferimento era al nuovo regolamento sull’intelligenza artificiale, che fissa anche degli aspetti etici nell’applicazione delle innovazioni tecnologiche.

La squadra italiana per affrontare il tema strategico dell’intelligenza artificiale, insomma, si va configurando. Il comitato è un nuovo step, infatti, dopo la nomina di Giuliano Amato alla presidenza della commissione Algoritmi, che darà un contributo importante al processo di regolamentazione e di gestione dell’etica e della morale rispetto all’utilizzo di queste nuove tecnologie in diversi campi d’azione, non ultimo quello dei media. La commissione, infatti, nasce in seno al dipartimento per l’Informazione e per l’Editoria della presidenza del Consiglio, proprio per investigare a livello istituzionale alcuni aspetti fondamentali di questo balzo nel futuro della professione giornalistica.

Articoli Correlati