Esteri

Vertice UE-CELAC (America Latina e Caraibi) dopo 8 anni

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Luglio 2023
Di Paolo Bozzacchi

Un rilancio atteso da quasi un decennio. Ha questo sapore il vertice UE-CELAC in corso a Bruxelles. Che si tiene dopo 8 anni dal precedente. Presenti 50 capi di Stato e di governo (tra cui Giorgia Meloni), ospiti dei più alti vertici delle Istituzioni europee: Von der Leyen, Michel, Metsola, Borrell e il presidente della Bei (Banca europea degli investimenti), Werner Hoyer. Protagonista l’alleanza strategica tra Unione europea e Comunità degli Stati latinoamericani e caraibici. Che può contare su 33 Paesi membri.  

Assenti di peso il presidente del Venezuela, Nicolas Maduro e quello nicaraguense, Daniel Ortega. Che hanno comunque inviato rispettivamente vicepresidente e Ministro degli Esteri. “Come diceva lo scrittore Jorge Luis Borges”, ha chiosato il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, “contrariamente all’amore l’amicizia non richiede frequenza, e l’incontro di oggi ne è una prova. Oggi sento l’amicizia tra i rispettivi popoli”.

UE investirà nell’area CELAC 45 miliardi entro il 2027: focus rinnovabili 

La prima buona notizia del vertice è annunciata dalla Presidente della Commissione UE, Ursula von der Leyen: “Investiremo oltre 45 miliardi di euro fino al 2027 grazie al programma Global Gateway, con oltre 135 progetti già in cantiere su: transizione verde sostenibile, trasformazione digitale inclusiva, sviluppo umano, resilienza sanitaria e vaccini. Ma ciò su cui sarà principalmente rivolta l’attenzione è l’ambito energetico e digitale, sia come produzione sia come estrazione di materie prime critiche. America Latina e Caraibi hanno il potenziale per diventare una centrale elettrica globale per le rinnovabili”. Infatti i settori solare ed eolico stanno crescendo in modo esponenziale, anche grazie ad investimenti europei. “Il passo successivo è trasformare l’energia pulita in idrogeno pulito”, aggiunge von der Leyen, “perché non solo può essere esportato facilmente in altri continenti, ma può anche alimentare nuove industrie nel vostro Continente. Acciaio e cemento, fertilizzanti, treni e autobus tutti puliti e prodotti in America Latina”. Su questo il piano europeo è quello di “far accedere le nostre industrie a materie prime essenziali. Non siamo interessati a investire solo nella pura estrazione, vogliamo collaborare per costruire capacità locali di lavorazione, produzione di batterie e prodotti finali come i veicoli elettrici”. 

Argentina, Brasile, Cile e Paraguay protagonisti

Il Club delle materie prime critiche sarà lo strumento di collaborazione tra UE, Argentina e Cile “per rafforzare le catene di approvvigionamento sostenibili”. UE e Argentina hanno firmato un MoU in campo energetico che prevede cooperazione nei settori: rinnovabili, idrogeno e abbattimento emissioni di metano. In Brasile saranno espanse le reti di telecomunicazione in Amazzonia, in Cile anche promosse attività di investimento sull’idrogeno verde. In Paraguay (che di recente ha ospitato il Presidente Mattarella), sarà potenziata la rete elettrica, così come a Panama si lavorerà per l’accesso universale all’energia. Il 5G verrà introdotto in Giamaica, mentre in Costa Rica verrà elettrificato il trasporto pubblico e in Colombia sarà realizzata una linea metropolitana. 

Primo ufficio dell’Europarlamento in Sud America

Tra le novità annunciate dalla Presidente dell’Europarlamento, Roberta Metsola, l’apertura del primo ufficio PE in America Latina, con l’obiettivo di “incrementare quello che è già dialogo e scambio parlamentare-democratico molto attivo con la regione”. Sede ancora da decidere, con Bogotà e Panama City in lizza, vista la presenza di uffici del Parlamento latinoamericano e caraibico.

Sul piatto accordo sul Mercosur entro fine anno

Cauto ottimismo europeo sul raggiungimento di un possibile accordo sul Mercosur entro fine anno. Resta il nodo delle clausole di sostenibilità ambientale, sulle quali si sta ancora discutendo. Ottimista il premier dei Paesi Bassi Mark Rutte: “Credo che in Brasile ci sia stata una certa irritazione per i testi presentati dall’UE e credo che la visita di Ursula von der Leyen sia stata molto utile. Le clausole di sostenibilità ambientali sono importanti per Paesi come il mio, ma anche per lo stesso Lula. Quando parliamo di foresta pluviale non dimentichiamoci che ci vivono 25 milioni di persone, che hanno bisogno di avere mezzi di sostentamento e reddito. Ci vuole un equilibrio tra economia e naturalmente natura”.