Esteri

MBS da Trump: obiettivo accordi per un trilione di dollari

18
Novembre 2025
Di Paolo Bozzacchi

Crescita esponenziale degli accordi economici. Questo secondo le fonti internazionali il principale obiettivo della visita alla Casa Bianca del Principe ereditario Saudita, Mohammed bin Salman. Che restituisce la visita di Trump di maggio scorso. Per la prima volta in 8 anni il futuro Re Saudita sarà in visita ufficiale a Washington dal Presidente Trump, per rafforzare decisamente le relazioni bilaterali e soprattutto discutere di nuove opportunità di cooperazione in diversi settori strategici. D’altronde gli scambi commerciali tra gli USA e l’Arabia Saudita hanno già raggiunto quota 500 miliardi di dollari in 10 anni (tra il 2013 e il 2024), e le esportazioni non petrolifere saudite l’anno scorso hanno superato quota 82 miliardi di dollari. Ma questa è solo la linea di partenza, visto che l’obiettivo comune a Riad e Washington è mettere a terra gli accordi commerciali per 600 miliardi di dollari immaginati a maggio, con l’ambizioso obiettivo di lungo termine di portare la cooperazione strategica fino al valore impressionante di un trilione di dollari.

Su quali settori puntano Riad e Washington
La scala reale degli accordi commerciali mostrerà le seguenti carte: difesa, sicurezza, energia, spazio e tecnologie avanzate. Tra gli accordi accreditate fonti stampa internazionali indicano protocolli d’intesa nel settore minerario e per la modernizzazione delle forze armate saudite, oltre alla revisione dell’intesa sul trasporto aereo e nuove collaborazioni nei cluster innovazione e cyberspazio. Il fondo saudita PIF sarebbe interessato a investire negli USA ingenti risorse in tecnologia e intelligenza artificiale. Si parla di 20 miliardi di dollari in IA e data center locali. Mentre l’obiettivo geopolitico del Presidente Trump è il classico elephant in the room della visita: convincere il Principe ereditario MBS alla normalizzazione dei rapporti con Israele, attraverso gli Accordi di Abramo. Accordi già firmati nel 2020 da Emirati Arabi Uniti, Bahrain, Marocco e Sudan. Sui quali però l’Arabia Saudita ha ribadito a più riprese che non li prenderà in considerazione fino a quando non sarà stato stabilito un percorso credibile verso la creazione di uno Stato palestinese. Intanto l’antipasto di alta cucina della visita ufficiale è stato già servito: Trump ha annunciato l’approvazione della vendita di caccia F-35 americani all’Arabia Saudita: un accordo multimiliardario che prevederebbe fino a 48 jet e renderebbe i Sauditi il primo Paese Arabo a possedere questa arma avanzata.

Agenda della visita
Tra poche ore il Principe ereditario MBS atterrerà a Washington. Grande riserbo dell’amministrazione Trump sulla cerimonia di benvenuto, che punta chiaramente ad essere una sorpresa per l’illustre ospite. Poi incontro a due nello Studio Ovale, seguito da una cerimonia di sigla degli accordi e un pranzo formale. Media sauditi riportano che MBS avrà nel pomeriggio anche un dialogo diretto con alcuni membri del Congresso USA e uomini d’affari invitati per l’occasione alla Casa Bianca. Per poi attendere alla black-tie dinner nella Sala Est. Domani sarà la volta al John F. Kennedy Center for the Performing Arts di una grande Conferenza con focus gli investimenti reciproci, organizzata direttamente dal Ministero Saudita degli Investimenti e dal Consiglio Commerciale Americano-Saudita.

L’impatto della visita sul fragile equilibrio in Medio Oriente
Il Presidente Trump vede da sempre il Principe ereditario MBS come un alleato e la sua influenza ha contribuito alla decisione USA di revocare le sanzioni alla Siria.
A poche ore dalla sua partenza il Principe ereditario MBS ha ricevuto un messaggio dal Presidente iraniano, Masoud Pezeshkian: si tratta di una lettera consegnata dal responsabile dell’Organizzazione iraniana per l’Hajj e il Pellegrinaggio al ministro dell’Interno saudita. Nelle stesse ore del via libera ONU al Piano USA per Gaza. C’è da ricostruire con calma e decisione un equilibrio mediorientale degno di questo nome. Ma la strada al momento non è agevole, né tantomeno in discesa.