Esteri

Tensioni in Kosovo, soldati serbi al confine. La Nato predica calma

29
Maggio 2023
Di Giampiero Cinelli

Si riaccendono le tensioni tra Serbia e Kosovo dopo le aperture dei mesi scorsi. Nel fine settimana, le truppe serbe al confine sono state messe in allerta a causa degli scontri avvenuti in Kosovo tra la polizia e dimostranti di etnia serba del nord. Alcuni gruppi hanno infatti tentato di impedire ai sindaci di etnia albanese eletti nella tornata di aprile di accedere agli edifici comunali. Le operazioni che hanno provocato la rivolta sono state forzate dal governo del primo ministro Albin Kurti con l’aiuto della polizia, che ha sparato gas lacrimogeni sulla folla. Nei tafferugli sono rimasti feriti una dozzina di manifestanti e cinque agenti.

Dunque il presidente serbo Aleksandar Vučić ha dichiarato di aver messo l’esercito in «stato di massima allerta» e di avere ordinato un movimento «urgente» dei soldati vicino al confine. Ha inoltre espressamente richiesto che le truppe guidate dalla Nato situate in Kosovo tutelino i cittadini di etnia serba dalla polizia di Pristina. Le istituzioni kosovare hanno a loro volta risposto aumentando il numero di agenti nella zona al fine di «aiutare i sindaci dei comuni settentrionali di Zvecan, Leposavic e Zubin Potok a esercitare il loro diritto» all’insediamento.

Non sono tardate ad arrivare reazioni da Usa e Ue. «Condanniamo fermamente le azioni del governo del Kosovo che stanno intensificando le tensioni nel nord e aumentando l’instabilità. Chiediamo al primo ministro Albin Kurti di fermare immediatamente queste azioni e rifocalizzarsi sul dialogo facilitato dall’Ue», ha scritto su Twitter il segretario di Stato americano Antony Blinken, che ha anche sottolineato che ciò avrà conseguenze per le relazioni bilaterali degli Stati Uniti con il Kosovo. «Deploriamo fermamente gli attacchi alle pattuglie della missione civile dell’Ue in Kosovo, Eulex, che deve poter svolgere il proprio mandato pacificamente – ha scritto in una nota Peter Stano, portavoce dell’Alto rappresentante Ue, Josep Borrell -. Tutti devono intraprendere azioni per ridurre la situazione di tensione e tornare immediatamente alla calma. L’Ue non accetterà ulteriori azioni unilaterali o provocatorie e la salvaguardia della pace, e la sicurezza sul terreno dovrebbe avere la priorità».

C’è stata poi una dichiarazione congiunta da Usa, Francia, Italia, Germania e Regno Unito: «Condanniamo la decisione del Kosovo di accedere con la forza agli edifici municipali nel nord del Kosovo, nonostante il nostro appello alla moderazione. Chiediamo alle autorità del Kosovo di ritirarsi immediatamente e ridurre la tensione e di cooperare strettamente con Eulex e Kfor (il contingente Nato in Kosovo). Condanniamo gli attacchi a Eulex a Zvečan. Siamo preoccupati per la decisione della Serbia di aumentare il livello di prontezza delle sue forze armate al confine con il Kosovo e chiediamo a tutte le parti di esercitare la massima moderazione ed evitare retorica incendiaria».