Esteri

Antalya, i ministri degli Esteri Nato vogliono più difesa e deterrenza

15
Maggio 2025
Di Giuliana Mastri

Oggi, ad Antalya, in Turchia, si è tenuta la riunione informale dei ministri degli Esteri della Nato, un incontro nato tre anni fa per favorire un dialogo più aperto e dinamico tra i partecipanti. I lavori sono iniziati ieri sera con un ricevimento e una cena offerti dal ministro turco Hakan Fidan. Questa mattina, i 32 alleati si sono riuniti in un’unica sessione di lavoro in vista del vertice dell’Aja del 24 e 25 giugno. Al centro delle discussioni: l’incremento della spesa per la difesa, l’espansione della capacità produttiva e il rafforzamento delle misure di deterrenza e difesa. Secondo una nota della Farnesina, questo incontro rappresenta l’ultima opportunità per i ministri degli Esteri di confrontarsi su priorità e obiettivi del vertice, mentre i ministri della Difesa si incontreranno a Bruxelles il 3 e 4 giugno.

Reduce da un recente viaggio a Washington (24-25 aprile), dove ha incontrato il presidente Usa Donald Trump e il suo entourage, il segretario generale della Nato, Mark Rutte, ha proposto al vertice un aumento progressivo della spesa per la difesa fino al 5% del Pil entro il 2032. Il piano di Rutte prevede una crescita graduale a partire dall’attuale 2%, suddivisa in due componenti: un 3,5% destinato alle esigenze militari principali (core military requirements), in linea con gli obiettivi capacitivi che saranno definiti a giugno, e un 1,5% per investimenti più ampi in sicurezza (broader defence related investments), i cui dettagli saranno oggetto di negoziati.

Secondo Rutte, questo aumento è necessario per affrontare la minaccia russa all’area euro-atlantica e per garantire una distribuzione più equa dei costi tra Europa e Stati Uniti. La soglia del 3,5% del Pil risponde all’esigenza di implementare i nuovi piani di difesa della Nato e di raggiungere gli obiettivi capacitivi individuali degli alleati, che saranno formalizzati il 3 giugno. L’Italia, come annunciato dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni in Parlamento, raggiungerà il 2% del Pil (circa 45 miliardi di euro) prima del vertice. Analoghe dichiarazioni sono arrivate da Canada, Portogallo, Slovenia e Lussemburgo, che si uniscono a Belgio e Spagna, pronti a centrare l’obiettivo entro fine anno, portando così tutti gli alleati al livello minimo richiesto.

Le parole di Mark Rutte
In una conferenza stampa ad Antalya, Rutte ha dichiarato che la maggior parte degli alleati Nato è pronta a raggiungere il 2% del Pil per la difesa entro quest’anno. “Siamo sulla buona strada”, ha sottolineato, aggiungendo che molti paesi hanno già manifestato l’intenzione di superare ampiamente questo traguardo. “È evidente che il 2% non basta”, ha proseguito. “Ad Antalya stiamo discutendo di cosa servirà in futuro: maggiori investimenti nei requisiti militari principali e in infrastrutture e resilienza.” Rutte ha espresso l’intenzione di collaborare strettamente con gli alleati nelle prossime settimane per preparare le decisioni del vertice dell’Aja.

Gli alleati hanno riaffermato il loro sostegno agli sforzi del presidente Usa Donald Trump per porre fine alla guerra in modo equo e duraturo, ribadendo l’impegno a lungo termine verso l’Ucraina. “Non si tratta di prolungare il conflitto, ma di garantire che l’Ucraina possa difendersi oggi e in futuro”, ha chiarito Rutte. “Con o senza un accordo, il nostro supporto all’Ucraina resterà cruciale per una pace stabile.” Questi investimenti nella difesa, il rafforzamento delle capacità industriali e il sostegno a Kiev, ha aggiunto, contribuiranno alla sicurezza dell’area euro-atlantica.

Rutte ha poi criticato la Russia per aver inviato una delegazione di basso livello, trascurando l’opportunità di negoziati offerta dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky. “Zelensky si è detto pronto a un cessate il fuoco e a negoziare un accordo di pace. L’Ucraina è chiaramente disponibile al dialogo”, ha affermato. “La palla è ora nel campo della Russia. Ringrazio gli Stati Uniti, il presidente Trump e il suo team, incluso Marco Rubio, per il loro impegno a portare la pace in Ucraina”.

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