Economia

Perde forza in Europa il vento della recessione

23
Novembre 2022
Di Paolo Bozzacchi

La vita non è aspettare che passi la tempesta, ma imparare a ballare sotto la pioggia. L’aforisma di Viviane Greene aiuta a capire cosa sta succedendo all’economia europea, in attesa della recessione. Gli indici flash Pmi del settore manifatturiero usciti oggi raccontano di imprese che si stanno riorganizzando. A tutti i livelli. Pur rimanendo sotto la soglia psicologica di 50 (lo zero crescita delle attività) l’indice Pmi sull’attività economica nell’Eurozona di novembre ha fatto segnare un lieve aumento, passando dai 47,3 punti di ottobre ai 47,8 punti di novembre. Facendo meglio delle previsioni.  

No, non ci stiamo attaccando al flebile fumo che esce da una pipa. La recessione nell’area euro potrebbe essere meno grave del previsto, grazie a diversi fattori. Anzitutto l’inflazione, che è in rallentamento. Secondo Chris Williamson (S&P Global): “Permane la grave fase negativa del manifatturiero e una recessione è probabile, ma non così grave come si temeva”.

La locomotiva Germania non perde colpi

Se parliamo di manifatturiero targato UE, non possiamo non guardare ai dati tedeschi. A novembre l’indice manifatturiero flash della Germania segna 46,7 punti, ben al di sopra degli attesi 45 punti. Anche l’indice composito tedesco sale, da 45,1 a 46,4 punti. Chiosa S&P: “L’indagine flash non modifica la narrativa secondo cui la Germania si sta probabilmente dirigendo verso una recessione, ma offre qualche speranza che la contrazione dell’economia sia forse meno profonda di quanto temuto in un primo momento”. Poi spiega: “Positivamente i dati hanno mostrato una riduzione della pressione al ribasso sulla produzione industriale, in quanto i produttori hanno segnalato un miglioramento della disponibilità dei materiali e una riduzione complessiva dei tempi di consegna dei fornitori per la prima volta in quasi due anni e mezzo”. Segnali, niente fumo negli occhi.    

UK: fuori dall’UE e soli forse si rischia di più 

Guadiamo la Manica. Diamo uno sguardo al Regno Unito. L’indice Pmi composito della produzione made in UK resta quasi invariato (da 48,2 a 48,3). Stessa musica per l’indice Pmi manifatturiero, stabile a 46,2. Idem per i servizi, fermi a quota 48,8. Si ha come la sensazione di una minore dinamicità e capacità di resilienza per l’economia dell’Isola. Che resta comunque tutta da verificare.

Intanto godiamoci questa November Rain (cit. Guns N’ Roses). E balliamo. La musica continua a suonare.