Economia

L’impennata del prezzo dei mutui penalizza gli under 36

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Novembre 2022
Di Vanessa Gloria

I costi dei mutui continuano a salire e lo fanno seguendo ritmi molto rapidi, senza un accenno di arresto o inversione di tendenza. Secondo un’analisi effettuata dalla Fabi (Federazione Autonoma Bancari Italiani) “A distanza di neanche due mesi dalla prima mossa della Bce, e in uno stato di vulnerabilità economica ormai diffusa, la rapidità con cui si sta realizzando il piano record dei tassi dell’Eurotower comincia, dunque, a generare un clima di sfiducia, con forti implicazioni sociali e finanziarie per famiglie e imprese”.

Una scelta quella della BCE che segue ad anni di inflazione inesistente e di tassi di interesse molto vantaggiosi, anzi negativi. Tuttavia, c’è una categoria che si è affacciata nel mercato, quella degli under 36, generazione poco incline al mattone, sia per forma mentis sia perché in genere impossibilitata ad accedere al credito senza un’ulteriore garanzia fornita parte di terzi e che invece negli ultimi tempi ha dato un boost alla richiesta di mutui per l’acquisto della prima casa.

Complice il cambio di abitudini durante la pandemia che ha costretto molti di loro a vivere in piccoli spazi, o in case in affitto condivise con coinquilini, molti giovani hanno riscoperto il desiderio di uno spazio tutto per sè. Inoltre, i costi sempre più elevati delle locazioni nelle grandi città, l’ottimismo sulla rinascita italiana post Covid e l’introduzione del Bonus Prima Casa per gli Under 36 coperto da Garanzia Statale Consap hanno portato molti giovani a rifugiarsi nell’acquisto del primo immobile, senza necessariamente ricorrere alla garanzia prestata da terzi – in genere i genitori-. Un passo importante per una generazione quella dei Millennials descritta come lontana da ogni tipo di impegno, scevra da troppi vincoli emotivi che ha per anni ha fatto proprio il modello della “fast-life”, ma anche una dimostrazione che le scelte non sono solo di costume ma dipendono anche dalla creazione delle giuste condizioni.

Eppure, l’idillio è durato ben poco: concretamente l’iter per l’acquisto di una casa non è né rapido né semplice; infatti, tra la simulazione di un mutuo, la presentazione e accettazione della proposta vincolante e il rogito in genere trascorrono almeno 4 mesi. Nel mezzo scoppia la guerra in Ucraina, aumentano i costi delle materie prime e dell’energia, l’inflazione schizza vicino alla doppia cifra e la Banca Centrale Europea annuncia l’aumento dei tassi di interesse per limitarla. A questo si aggiunge che per i mutui a tasso fisso il TEG (tasso effettivo globale) supera il TEGM (tasso effettivo globale medio) pubblicato dal MEF e non risponde più ai criteri per accedere al mutuo con Garanzia Consap per cui nell’arco di 4 mesi l’unica soluzione resta solo il variabile puro o nelle varie declinazioni.

E accade poi che l’Euribor, l’indice di riferimento del tasso variabile inizia a crescere, passando dal -0,57 di gennaio 2022 all’+1,80 di novembre 2022, registrando la crescita più alta tra agosto e novembre. In particolare, per un mutuo trentennale di valore tra i 100.000 e i 150.000 euro ogni mese la rata sta crescendo tra i 40 e i 70 euro. Da qui l’opinione si divide in due linee di pensiero: la prima è che i Millennials abbiano fatto una scelta avventata, la seconda si basa sulla violazione del legittimo affidamento da parte della generazione più anziana, che prima li ha convinti a suon di “garanzia” a indebitarsi e poi ne limita le scelte.   

Fabi riporta che “la contrazione dei mutui ipotecari e del credito al consumo alle famiglie non rappresenta solo un’inversione di tendenza, ma è un allarme che potrebbe trasformarsi nei prossimi mesi in una piaga finanziaria per le famiglie. E così, mentre i prezzi energetici corrono e l’inflazione sfida ogni previsione, toccando quasi il 12%, per gli italiani la casa di proprietà potrebbe rappresentare sempre più una conquista. I dati di agosto diffusi dalla Bce fotografano l’Italia come un paese con tassi di interesse più alti del livello medio di quelli registrati nella zona euro”.

In questo scenario, per supportare i giovani che confidavano nel superamento dello sbarramento all’acceso del mutuo a tasso fisso con garanzia statale, il Governo ha depositato un emendamento al decreto Aiuti ter, attualmente in discussione in commissione speciale alla Camera, per sbloccare i mutui con fondo di garanzia all’80% per una serie di categorie: dalle giovani coppie ai nuclei monogenitoriali con figli minori, fino ai residenti degli IACP (Istituto Autonomo Case Popolari) e ai giovani under 36 Mutui a tasso calmierato che si erano stati bloccati a causa del collegamento dei tassi applicati dalle banche con il Tegm (tasso effettivo globale medio), pubblicato trimestralmente dal ministero dell’Economia.

In particolare, si prevede che l’accesso alla garanzia Consap fino all’80 per cento della quota capitale potrà essere riconosciuto anche in caso di TEG (tasso effettivo globale) superiore al TEGM (tasso effettivo globale medio) pubblicato dal MEF e nella relazione illustrativa all’emendamento presentato dal Governo si riporta: “trova fondamento nella sopravvenuta incapacità dell’indicatore TEGM di rispondere adeguatamente alla sua funzione di tasso soglia in uno scenario macro economico come quello attuale altamente volatile.”

L’emendamento al Decreto Aiuti ter dispone quindi, in via eccezionale, la possibilità di accedere a condizioni agevolate di garanzia nella percentuale dell’80 per cento anche in caso di tasso di interesse applicato dalle banche non superiore “al tasso effettivo medio globale pubblicato trimestralmente dal MEF, nella misura massima del differenziale, se positivo, tra la media dell’Interest Rate Swap a 10 anni, pubblicato ufficialmente, calcolata nel mese precedente al mese di erogazione, e la media dell’Interest Rate Swap a 10 anni, pubblicato ufficialmente, del trimestre sulla base del quale è stato calcolato il TEGM in vigore”. A livello operativo sarà anche necessario che nel contratto di finanziamento vengano indicate le condizioni di maggior favore applicate al beneficiario per effetto della concessione della garanzia del Fondo Consap.

Al momento però, resta tutto fermo: agli Istituti bancari non sono chiare le modalità con cui applicare quanto ancora solamente annunciato e si attende dicembre, l’unico mese in cui sarà possibile accedere all’eccezione.

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