Economia

Granchio blu: il paradigma della crisi-opportunità

31
Agosto 2025
Di Paolo Bozzacchi

Senza scomodare il cinese, l’etimologia della parola crisi rimanda al greco krisis (scelta, decisione) e al latino crisis (momento di svolta). Per The Watcher Post seguo l’emergenza granchio blu sin dall’inizio, perché seria minaccia al settore pesca, soprattutto in Veneto ed Emilia-Romagna. Negli ultimi due anni è arrivato un Commissario straordinario nazionale del governo, Enrico Caterino, fondi straordinari dedicati (40 milioni di euro circa) e soprattutto è iniziata una seria commercializzazione del Callinectes sapidus: il crostaceo che ha letteralmente azzerato la filiera della coltivazione delle nostre amate vongole.

Danni e finanziamenti

L’invasione del granchio blu ha decimato le popolazioni di vongole, causando fino a -90% delle giovanili nel delta del Po, con impatti devastanti. Il Commissario Caterino in audizione alla Camera ha reso noti i numeri più recenti: 37 milioni già finanziati per l’emergenza, cui si sono aggiunti 3,7 milioni stanziati nelle ultime settimane. «In Veneto fino ad oggi sono 780 le tonnellate di granchio blu catturate da aprile a luglio e 231 le tonnellate commercializzate. In Emilia-Romagna su 463 tonnellate sono state vendute 90 tonnellate». Il che significa che i pescatori veneti sono riusciti a vendere circa il 30% delle catture, mentre quelli romagnoli il 20%. Tradotto non si può certo cantare vittoria, ma sembra un buon inizio per le cooperative per riuscire a sopravvivere sul mercato. O perlomeno sperare. Per quest’anno e il prossimo il Governo ha confermato un piano biennale da 10 milioni di euro. Le direttrici dei finanziamenti premieranno azioni di contenimento e sostegno per lo smaltimento, la pesca selettiva e gli indennizzi veri e propri. 

Tunisia e Sri Lanka le destinazioni dell’export

Parliamoci chiaro. Per i gusti italiani non c’è paragone tra le vongole e il granchio blu. Sarà per difficoltà di gestione della materia prima (ostico maneggiarli in cucina) che per sapore troppo delicato, il crostaceo non è approdato sulle nostre tavole in modo massivo. Nonostante i tentativi di promozione da parte di vari chef, Alessandro Borghese incluso. Lo dimostrano gli esigui numeri del valore delle vendite locali di granchio blu, stimate nel 2024 ad appena 1,04 milioni di euro. E lo conferma la discesa del prezzo medio di vendita all’ingrosso, calato nell’ultimo anno del 35% da oltre 2 euro a 1,5 euro al chilo. Anche a causa del boom di catture. L’export che sta decollando dall’Italia vede due Paesi protagonisti degli acquisti: Tunisia e Sri Lanka. Entrambe le cucine locali apprezzano moltissimo il crostaceo, e gli importatori non smettono di richiederlo in quantità crescenti.

Come si stanno riorganizzando le imprese

Stanno fiorendo progetti per la riconversione degli allevamenti di vongole. Convince quello di coltivare ostriche anziché vongole. Perché hanno un guscio impossibile da aprire, anche per i voracissimi crostacei blu. Secondo le stime questa riconversione puo’ portare a un giro d’affari da 60 milioni di euro. Novità anche dal lato catture, con progetti come BlueCrab (Italia-Slovenia) e BlueDiversity (Italia-Croazia), che prevedono tecniche di pesca selettiva grazie a nasse rinforzate e luci a LED, trasformazione e gestione sostenibile della risorsa ittica. L’epopea del granchio blu è paradigmatica del fatto che una crisi (come sui dazi) nasconde sempre un’opportunità. Starà al genio italiano farla prevalere.