Cultura

L’arte racconta la fine della sigaretta in una mostra. Anafe premia Lorenzo Finardi

11
Marzo 2022
Di Alessandro Caruso

Si chiama Lorenzo Finardi il giovane artista studente della Rome University of Fine Arts che è stato premiato ieri sera dal presidente di Anafe Umberto Roccatti. La sua opera “Brucia come la carta” ha convinto più delle altre per essere stata la più eloquente nel raccontare la fine della sigaretta, il concept della mostra. Il progetto, infatti, voleva rappresentare come siano cambiati negli ultimi anni i valori associati al fumo tradizionale. Per anni la sigaretta è stata sinonimo di socialità, eleganza, spavalderia o ribellione mentre oggi è ricettacolo di una serie di “antivalori”, come l’antisocialità, la sporcizia fisica e ambientale e l’omologazione. Tutte le opere in mostra hanno colpito per la maturità della ricerca artistica ma quella di Finardi ha convinto di più la giuria, composta da Fabrizio Pizzuto (curatore), Silvia Bigi (artista), Alessia Ferraro (direttrice della IkiGai gallery) e Umberto Roccati (Presidente di Anafe Confindustria).
L’opera di Lorenzo Finardi è una fotografia raffigurante un uomo fatto di giornali, intento ad accendere una sigaretta destinata, come la miccia di una bomba, a distruggerlo. La foto è stata stampata su una tela volutamente bruciata in alcuni punti per trasmettere la suggestione del deterioramento del soggetto.

L’esposizione, visitabile fino al 19 marzo 2022 a Fondamenta gallery, descrive il cambiamento della percezione del vizio del fumo nell’iconografia contemporanea. L’icona del fumatore e i riferimenti culturali a questo associati sono oggi in fase di declino e i giovani artisti presenti in mostra descrivono attraverso differenti linguaggi visivi, con coscienza e ironia, come lo la sigaretta sia un simbolo negativo e non più compatibile con le nuove generazioni.

La mostra “The Cigarette is Over” è visitabile fino al 19 marzo, dalle 10 alle 18 previo appuntamento tramite mail ([email protected])
Fondamenta Gallery
Via A. Fraccaroli, angolo via Guglielmo Stefani

Foto di Ilaria Lagioia