Politica

Elezioni, il sondaggio che inchioda i politici. Ma Giorgia Meloni vola

02
Agosto 2022
Di Giampiero Cinelli

Il sentimento popolare messo sotto la lente di ingrandimento di un sondaggio. Si tratta di quello diffuso da SWG in vista delle elezioni del 25 settembre. In sintesi, il centrodestra ha il vento in poppa. Giorgia Meloni è sulla cresta dell’onda. Anche se almeno un 30% non si è ancora fatto un’idea e permangono varie sfumature.

L’83% degli elettori di centrodestra considera la leader di Fratelli D’Italia adatta a guidare il governo, un po’ meno tra gli elettori di Forza Italia. I votanti della Lega preferiscono Salvini ma non disdegnano “la donna più forte”. Nel centrosinistra e nell’area di Azione/+Europa c’è ancora un alto gradimento per Mario Draghi, il quale è visto come il premier più indicato. Quando viene chiesto al campione preso in esame quale figura considera più inadeguata, quelli che raccolgono maggiore sfiducia sono Matteo Salvini e Giuseppe Conte.

Nel dato complessivo, rispondendo su chi vincerà la prossime elezioni, il 40% ha detto centrodestra, il 15% ha indicato la coalizione guidata dal Pd, il 30% non si è espresso. Tra gli elettori di centrodestra, il 72% ritiene sia giusto che chi prende più voti indichi il premier, il 16% vorrebbe che fosse scelto dai parlamentari eletti nella coalizione. Sempre nel centrodestra, dopo la Meloni, il Presidente del Consiglio più auspicato è Matteo Salvini, seguito da Mario Draghi al 14% e Antonio Tajani al 6%. Ma a livello trasversale, al di là del nucleo di centrodestra, gli intervistati hanno detto che è Mario Draghi la persona meglio qualificata a guidare il governo (58% adeguato, 31% inadeguato). Al dato contribuisce molto la percentuale del centrosinistra-Azione e di parte del centrodestra. Mentre Giorgia Meloni viene valutata 33% adeguata e 55% inadeguata.

Grande diffidenza

Eppure l’elemento dominante è la sfiducia degli elettori (o degli astensionisti). Un elettore su quattro è convinto che il prossimo governo sarà peggiore del precedente e – al netto delle riforma sul reddito di cittadinanza – non sarà nemmeno in grado di mantenere le promesse fatte in campagna elettorale. E il 38% del campione si esprime poco interessato rispetto alle nuove proposte emerse in campagna elettorale, 4 su 10 si dicono indifferenti. Paradossalmente, gli argomenti che hanno influito molto sulla caduta del governo Draghi, come il rigassificatore di Piombino e la liberalizzazione delle licenze da tassista, non hanno coinvolto la maggior parte degli esaminati. Solo il 2% riferisce che farà campagna elettorale attivamente. Assai alta la percentuale di chi pensa che le misure di cui si parla di più adesso, come la riforma fiscale, l’abbassamento del cuneo e la riforma del reddito di cittadinanza, non saranno davvero concretizzate. Neppure tanta attesa per le proposte più tipiche dei vari schieramenti che spesso non arrivano al 50% di attenzione, anche se ovviamente a farla da padrone sono la detassazione e le liberalizzazioni per il centrodestra. Mentre il centrosinistra si coagula su Ddl Zan, rigassificatori di Piombino e Ravenna, oltre alla riforma sui taxi (in ragione del fatto che erano azioni di Draghi, secondo loro da portare avanti). Il Cinque Stelle invece è concentrato sul reddito di cittadinanza e sulla difesa del Superbonus. Comunque, si evince che la proposta maggiormente caldeggiata, grazie alla spinta di quelli vicini al centrodestra, è quota 41. Inerente ai pensionamenti anticipati.

Il senso di fragilità

Un altro tema di fondo molto importante che emerge dal sondaggio, è l’aumentato senso di fragilità da parte della popolazione. Più della metà ora arriva a dire che teme la marginalità sociale. Il 45% prova una fragilità economica, e parecchi non hanno fiducia nel futuro. Il 43% sente i politici troppo distanti da lui. Nel gruppo sondato, infatti, non è la maggioranza chi rivela di avere un bilancio famigliare con entrate superiori alle uscite ed è consistente quello per cui il mese finisce più o meno in pareggio. Ma sulle prospettive prevale il pessimismo.