Esteri

Ucraina, piano di pace Trump: Zelensky ed europei contro, ma Putin dice sì

21
Novembre 2025
Di Giampiero Gramaglia


Il piano di pace per l’Ucraina del presidente Donald Trump, in 28 punti, negoziato direttamente con i russi “alle spalle – scrive Le Monde – di ucraini ed europei”, crea l’attesa di una fine del conflitto imminente, ma alimenta anche diffuse preoccupazioni a Kiev e nell’Ue. Il piano pare piacere al presidente russo Vladimir Putin, anzi pare quasi scritto da lui, notano, tra l’ironico e lo scandalizzato, numerosi analisti.

Per Politico, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è ”sotto pressione” per dire sì, mentre “l’Europa lo respinge” senza avere realmente voce in capitolo. Zelensky vuole parlarne con Trump, ma – osserva la Cnn – rischia di essere “bullizzato” un’altra volta dal magnate presidente. Euronews scrive: “Il piano per l’Ucraina riprende gran parte delle richieste massimaliste del Cremlino”.

E, intanto, la guerra, che va avanti da 45 mesi, continua: combattimenti lungo la linea del fronte, dove i russi vantano progressi; e bombardamenti notturni con missili e droni su infrastrutture energetiche e civili ucraine. Particolarmente letale l’azione contro Termopil, nell’Ucraina occidentale: circa 30 morti e un centinaio di feriti (e ci sono ancora dei dispersi). Aerei caccia si sono levati in volo in Romania e in Polonia per sventare presunte minacce russe.

Zelensky ha concluso in Turchia una serie di visite in Europa: ha raccolto solidarietà e promesse di aiuti, insufficienti a continuare a resistere. Sui media Usa, ancora una volta è Axios a fare da battistrada sul piano di Trump: ne aveva svelato per primo l’esistenza e ora l’ha visto, come hanno fatto pure l’Ap e
poche altre testate. Nell’interpretazione di fonti dell’Amministrazione, citate dal sito, il piano include garanzie di sicurezza per Kiev equivalenti a quelle dell’appartenenza alla Nato: ogni futuro attacco armato “significativo, deliberato e prolungato” da parte della Russia contro l’Ucraina “sarà considerato una minaccia alla pace e alla sicurezza della comunità transatlantica” e scatenerà una risposta, anche militare, di Stati Uniti e loro alleati.

L’Ap sottolinea, però, che il piano di Trump prevede che l’Ucraina ceda dei territori alla Russia, ridimensioni il proprio apparato militare e resti fuori dalla Nato: ciò è “una significativa vittoria per Mosca che vede nell’Alleanza una potenziale minaccia”. Nel contempo, il piano, stilato senza consultare gli europei, dà per scontato l’ingresso dell’Ucraina nell’Ue in tempi rapidi e godendo di una via preferenziale.

Altri punti del ‘piano Trump’ sono: il riconoscimento da parte degli Stati Uniti dell’acquisizione russa del Donbass e di altri territori ucraini, oltre che della Crimea – Kiev potrebbe non riconoscerlo, ma dovrà accettarlo -; il commissariamento sotto l’Aiea della centrale nucleare di Zaporizhzhia occupata dai russi dall’inizio dell’invasione; l’impegno a che nessun soldato Nato sia stazionato in Ucraina, a fronte
di un rafforzamento della presenza della Nato – europea – in Polonia; un patto di nonaggressione trilaterale Russia-Ucraina-Europa; lo svolgimento di elezioni presidenziali in Ucraina entro cento giorni (il che suona campana a morto per Zelensky, come Mosca vuole) e un’amnistia sia in Russia che in Ucraina per crimini compiuti in tempo di guerra.

In un commento dal titolo ‘Dove siamo?’, la Cnn legge il modo critico le ultime mosse del presidente Trump sul ‘caso Epstein’, l’economia e l’Ucraina. In merito, scrive: “Trump sembra di nuovo ‘bullizzare’ l’Ucraina accettando le condizioni punitive poste dalla Russia per chiudere la guerra. Il nuovo ‘piano di pace’ Usa non è altro che la lista dei desideri del Cremlino. È solo l’ultimo esempio di come l’inviato di Trump Steve Witkoff prenda per buone le lezioni di storia distorte di Putin… Ed è particolarmente pernicioso che Washington giri il coltello nella piaga di Kiev ora che l’Ucraina è più vulnerabile che mai: perde terreno al fronte, Zelensky è alle prese con lo scandalo della corruzione e i civili rabbrividiscono nell’inverno sotto i letali attacchi aerei russi”.

Quello sull’Ucraina tra Usa e Russia è pù un ‘patto d’affari’ che un ‘piano di pace’. Lo vedremo meglio scorrendone i dettagli.

Ucraina: i dettagli del ‘piano di pace’ Trump – Putin
Fonti della Casa Bianca avvertono che il piano “è in evoluzione” e può dunque essere ritoccato. Per quello che se ne sa finora, al punto numero uno, c’è la sovranità dell’Ucraina, con garanzie di sicurezza date degli Stati Uniti e previste al punto cinque (ma senza darne dettagli).
Mosca dovrà sancire “per legge” la sua politica di non aggressione verso l’Europa e l’Ucraina. “Ci si aspetta” che la Russia non invaderà i Paesi vicini e che la Nato non s’espanderà ulteriormente. A garantire le aspettative, ci sarà un dialogo tra Mosca e l’Alleanza Atlantica con la mediazione degli Stati Uniti – come se non fossero parte della Nato, ndr -, “per risolvere tutte le questioni di sicurezza e creare le condizioni per una de-escalation così da garantire la sicurezza globale e aumentare le opportunità di cooperazione e di futuro sviluppo economico”.

L’Ucraina dovrà accettare di sancire nella propria Costituzione che non aderirà mai alla Nato e la Nato dovrà inserire nel proprio statuto che Kiev non vi sarà mai ammessa. Invece, l’Ucraina potrà aderire all’Unione europea: durante il processo, sarà dato a Kiev un accesso preferenziale a breve termine al mercato europeo.
La Nato non dislocherà mezzi e truppe in Ucraina. Saranno, però, dislocati in Polonia caccia bombardieri europei. Per quanto riguarda la ricostruzione, sarà creato un Fondo di Sviluppo per l’Ucraina per investire in settori in rapida crescita, tra cui tecnologia, data center e intelligenza artificiale.

Gli Stati Uniti coopereranno per ricostruire, sviluppare, modernizzare e gestire congiuntamente le infrastrutture del gas ucraine, compresi gasdotti e stoccaggi. Saranno investiti 100 miliardi di dollari di asset russi congelati e Washington riceverà il 50% dei profitti derivanti. L’Europa metterà del suo 100 miliardi di dollari e la parte rimanente dei fondi russi congelati sarà investita in un accordo separato Usa/Russia.

Mosca sarà reinvitata a fare parte del G8 e accetterà di estendere la validità dei trattati su non proliferazione e controllo delle armi nucleari, incluso lo Start 1 in scadenza. L’Ucraina accetta di essere uno Stato non nucleare, in conformità con il Trattato di non proliferazione. La centrale nucleare di Zaporizhzhia sarà riavviata sotto supervisione dell’Aiea e l’elettricità prodotta sarà distribuita equamente tra Russia e Ucraina.

Infine, a tutte le parti coinvolte nel conflitto sarà concessa un’amnistia, il che vuol dire che la Russia non potrà essere perseguita per crimini di guerra. Entro 100 giorni dall’accordo, l’Ucraina dovrà tenere nuove elezioni presidenziali, una condizione che Zelensky ha già accettato a fronte di un cessate-il-fuoco totale.