Economia

Bye bye subprime: la Borsa di Milano vola ai massimi dal 2001

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Novembre 2025
Di Paolo Bozzacchi

Abbiamo impiegato 18 anni ma ce l’abbiamo fatta. La crisi finanziaria del 2007, da oggi, per l’Italia, la Borsa di Milano e la nostra finanza sarà soltanto un brutto, bruttissimo ricordo. La giornata dell’11 novembre 2025 passerà alla storia borsistica come il martedì di San Martino in cui il FTSE MIB ha chiuso a 44.438 punti, poche decine sopra al picco di maggio 2007, all’alba della crisi finanziaria internazionale passata alla storia come crisi dei mutui subprime.

Milano ai massimi dal 2001
La lancetta del tempo è tornata indietro a quasi 25 anni fa, a febbraio 2001, quando Milano viaggiava sopra i 45mila punti. Oggi le 40 azioni italiane più capitalizzate e liquide che compongono l’indice FTSE MIB e cubano circa l’80% della capitalizzazione di mercato nazionale hanno per obiettivo quello di riportarla ancora più indietro nel tempo.

Finanza italiana sugli scudi
Il FTSE MIB da inizio anno ha guadagnato il 30%, più del doppio di quanto sia cresciuto lo Stoxx Europe 600 (13,7%). Non solo. Ha fatto meglio del DAX di Francoforte (+21%), del CAC 40 di Parigi (+10,5%) e dell’AEX di Amsterdam (+10,5%). Se si confermasse questa tendenza fino a fine anno la Borsa di Milano quasi triplicherebbe la crescita 2024 (+12,6%) e supererebbe quella del 2023 (+28%).

Titoli Top e Flop 2025
Queste le migliori performance da inizio anno: Telecom Italia (+101%), Iveco Group (+97,3%), Leonardo (+92,6%), Banca Popolare di Sondrio (+89,8%), Italgas (+85,1%). Di seguito le peggiori: Amplifon (-41,7%), Diasorin (-39,6%), Stellantis (-26,3%).

Come stanno andando i big player
Sono ottime le performance borsistiche 2025 dei big player in termini di peso del capitale: Unicredit (+72,9%), Intesa Sanpaolo (+51,4%) ed Enel (+30%). In controtendenza Ferrari – quarta società per capitalizzazione nel ranking italiano – che al momento cala dell’11,7%.