Esteri

Ma quindi a cosa sono servite le manifestazioni del weekend?

06
Ottobre 2025
Di Daniele Capezzone

Senza polemica. Come si dice in questi casi: solo per capire.

Mentre il mondo è appeso a una speranza di pace che si deve a Trump, a Netanyahu e agli stati arabi, e rispetto alla quale – stretti in un angolo – anche i tagliagole di Hamas hanno dovuto dire un primo mezzo sì, a cosa sono servite le manifestazioni italiane del weekend? A cosa gli scioperi? A cosa le interruzioni di pubblici servizi? A cosa i cortei? A cosa gli slogan antisionisti e antisemiti?

Risposta onesta: a nulla. Nella migliore delle ipotesi, si sono rivelati irrilevanti: tranne che nel creare disagi ai cittadini che dovevano spostarsi e lavorare. Nella peggiore, si sarebbero anche potuti rivelare dannosi.

Ma – diciamo così – l’irrilevanza è prevalsa sulla dannosità. Eccezion fatta, giova ripeterlo, per alcuni slogan e striscioni indegni, antisemiti e apertamente pro Hamas: che qualificano per il presente e il futuro chiunque non se ne sia dissociato.

E allora rimane un solo dubbio. Che politica è quella che non sa esercitare leadership ma preferisce la followship? Una politica che insegue anziché guidare, che rincorre anziché dettare l’agenda, che cerca disperatamente il like anziché ragionare? La risposta la attendiamo da qualche testa lucida, se ancora c’è, dalle parti della sinistra.