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Vendemmia 2025: più uva, miglior vino ma mercato saturo

10
Settembre 2025
Di Paolo Bozzacchi

Quantità e qualità. Sono ottime le stime per la vendemmia 2025 alle porte in Italia. I cambiamenti climatici quest’anno ci hanno graziato e possono partire già i brindisi di rito. «La qualità delle uve si preannuncia molto buona, in alcune zone addirittura eccellente», rassicura il presidente di Assoenologi, Riccardo Cotarella. Commenta le previsioni vendemmiali di Assoenologi, Uiv e Ismea, che stimano in +8% i volumi di raccolta, che tornano a oltre 47 milioni di ettolitri (+10 milioni sulla Francia, leadership mondiale con distacco). «In un momento complesso come quello che stiamo vivendo la qualità dei vini diventa un elemento decisivo anche sui mercati e richiede un’attenzione ancora maggiore nella loro preparazione», prosegue Cotarella.

Nel mondo del vino, è noto, quantità di raccolta puo’ non fare rima con qualità del vino. In più il contesto internazionale di mercato è comunque influenzato negativamente dai dazi USA. Lamberto Frescobaldi , presidente Uiv (Unione Italiana Vini): «Alle attuali condizioni di mercato sarà difficile garantire la giusta remunerazione alla filiera con una vendemmia da 47,4 milioni di ettolitri cui si aggiungeranno circa 37 milioni di ettolitri di vino in cantina. Ci troviamo a fare i conti con difficoltà che non riguardano solo l’Italia ma tutti i Paesi produttori. La qualità del nostro vino è indiscussa, ma anche il buono, se troppo, fa perdere valore al comparto». Poi Frescobaldi aggiunge: «In questo momento storico proponiamo di rivedere gli schemi produttivi, a partire dall’impianto legislativo del Testo Unico, con l’obiettivo di attivare un sistema a fisarmonica del nostro potenziale, in grado di aprirsi o comprimersi a seconda delle dinamiche di mercato. Proprio sul commercio si gioca la partita decisiva, che auspichiamo possa passare da una campagna di promozione straordinaria, a regia pubblico-privata, negli Stati Uniti e sui mercati più promettenti».

L’ottimo 2025 del vino è dipeso anche dal forte sostegno istituzionale. Sergio Marchi , direttore generale Ismea: «La vendemmia 2025 registra risultati ampiamente positivi sia in termini di quantità che qualità. Questi traguardi sono il risultato di condizioni meteorologiche favorevoli, unite a un solido quadro di sostegno istituzionale. Ruolo determinante è stato svolto dalle politiche del governo Meloni, dal Masaf e dal ministro Francesco Lollobrigida, che hanno sostenuto con convinzione il settore vitivinicolo con ingenti investimenti in promozione e importanti stanziamenti sui contratti di filiera, di cui Ismea è soggetto attuatore».

Sul sentiment di mercato si è espresso Matteo Zoppas , presidente Agenzia Ice: «Il vino italiano sta affrontando una fase complessa che vede una vendemmia positiva, ma un mercato saturo e dazi USA penalizzanti, seppure alla tariffa base del 15%. Nonostante un calo del 4% dei volumi di export nei primi 5 mesi del 2025, il valore si mantiene stabile a 3,2 miliardi di euro sullo stesso periodo 2024. Il mercato USA si conferma strategico, e la crescita del 5,79% nel periodo gennaio-maggio non si puo’ considerare un trend durevole, perché figlio di logiche di stoccaggio che sta vedendo un sell out sul mercato che non dà per nulla conforto. In questo contesto Ice rafforza il suo ruolo a supporto del Made in Italy, sostenendo le imprese italiane del settore con strategie diversificate. La qualità del vino e il nostro impegno nel percorso di education & tasting ci permetteranno di superare anche questa fase di mercato saturo, consolidando la leadership internazionale di settore».